Quali strumenti abbiamo per trasformare in una preziosa risorsa economica gli ingombranti scarti delle attività agricole?
Di questo si parlerà al convegno del prossimo 29 gennaio, organizzato dalla società BioHyst, cui prenderanno parte rappresentanti di Confagricoltura, Unione Petrolifera, Confindustria, Università di Catania e altre università italiane.
Al centro della giornata sarà la Hyst: un’innovazione tecnologica sviluppata in Italia che, attraverso un processo privo di emissioni e a basso costo, consente di lavorare qualsiasi biomassa vegetale. Partendo da una stessa materia prima, con il trattamento Hyst si possono ottenere più prodotti da destinare a settori diversi, quali ad esempio l’alimentare, l’energetico e il mangimistico.
L’incontro del 29 gennaio, sarà l’occasione per illustrare i vantaggi che la soluzione proposta dalla BioHyst può offrire in termini di qualità, diversificazione della produzione e competitività.
L’introduzione del sistema Hyst nella filiera agroindustriale può avviare circoli virtuosi che coinvolgono settori chiave dell’economia e aprire la strada verso mercati in forte espansione.
Il programma della società BioHyst, rivolto alle imprese siciliane, creerà sinergie tra i vari comparti economici e permetterà di sfruttare appieno l’abbondante varietà di biomasse presenti sul territorio. Come conseguenza aumenterà il valore di prodotti ritenuti marginali e diventerà vantaggioso coltivare di nuovo terreni attualmente in disuso: una risposta concreta al problema della disoccupazione e della crisi che ha portato alla chiusura di numerosissime aziende. L’incentivazione dei processi produttivi a partire dall’agricoltura in Sicilia può essere il trampolino per un rilancio dell’economia non solo su scala regionale ma anche nazionale.
Inoltre, il territorio siciliano, in quanto ponte naturale tra l’Europa e l’Africa, è il luogo ideale per dare il via al programma di diffusione della tecnologia Hyst sia nei Paesi industrializzati sia nei Paesi Africani che hanno aderito da tempo al progetto Bits of Future: Food for All. Tale progetto di cooperazione, destinato a quei Paesi che soffrono di carenze alimentari ed energetiche, offre strumenti tecnologici con cui sfruttare al meglio le risorse locali per contribuire alla crescita delle regioni interessate, per raggiungere la sicurezza alimentare, per tutelare l’ambiente e la biodiversità, e per aumentare la disponibilità di energie rinnovabili.
Proprio in quest’ultimo ambito la tecnologia Hyst, si candida come strumento essenziale all’interno delle bioraffinerie di terza generazione che, utilizzando prodotti e scarti agricoli, produrranno una vasta gamma di beni: carburanti, energia, molecole per la chimica di base, pigmenti, proteine, quindi farine e integratori alimentari.
Il convegno sarà l’occasione per condividere i temi trattati con le personalità presenti, e per invitare tutti gli interessati a una dimostrazione tecnica presso il Centro di Ricerca della BioHyst sito in Svizzera per il 13 Febbraio 2015.
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