Perdite superiori agli utili per le partecipate in Sicilia. Lo certifica la Corte dei Conti. che ha passato al setaccio le situazioni finanziarie della partecipate regionali di tutta Italia.
La Corte dei Conti evidenzia perdite superiori agli utili in otto Regioni, dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia. Sotto la lente di ingrandimento sono i conti relativi all’anno 2013. “Il divario più forte si registra in Sicilia” (117 milioni contro i 36 milioni di utili). “Prevalgono le perdite sugli utili, in misura consistente” anche nell’Umbria (con perdite pari a 44,3 contro i 23,1 milioni di utile), nel Lazio (54,8 contro 32,7), nell’Abruzzo (43,6 a fronte di 6,2), nel Molise (43,5 milioni contro 315 mila euro), nella Campania (57 e 26,1 milioni), in Calabria (15,4 milioni su 998 mila euro). Meno rilevante il ‘gap’, ma comunque presente, in Friuli (perdite per 108 contro 98,2 milioni di utili).
Il ”buco” più clamoroso lo fa registrare Riscossione Sicilia. Nel 2014, anno dell’ultimo bilancio approvato, il passivo è di 14 milioni e mezzo di euro. Dal 2010 si sono accumulate perdite per circa 30 milioni.
Dal 2010 Sviluppo Italia Sicilia ha accumulato perdite di poco superiori a sette milioni di euro. Qualche giorno fa sono falliti anche gli ultimi tentativi di salvare la partecipata regionale che conta 75 dipendenti.
In ”rosso” anche i conti della Airgest, società che gestisce l’aeroporto di Trapani. Dopo aver chiuso con un utile di un milione e mezzo di euro il 2013, negli ultimi due bilanci si è registrata una netta inversione di tendenza. Nel 2014 le perdite hanno superato i quattro milioni e mezzo, mentre nel 2015 sono state di due milioni. E per restare nel settore, male anche la Società degli interporti siciliani, che tra il 2011 e il 2014 fa segnare perdite complessive per tre milioni e 200 mila euro.
Non va meglio alla Seus. La società che gestisce il servizio di 118 in Sicilia ha chiuso il 2014, anno dell’ultimo bilancio disponibile, con un passivo di 449 mila euro. Un segno ”meno” dopo tre anni di cifre in positivo, con il 2013 che si era concluso con un utile di oltre 2 milioni. Ha fatto peggio Mercati Agro-alimentari della Sicilia, che fa segnare un ”buco” di circa 5 milioni. Anche se, per la prima volta dal 2010, nell’ultimo bilancio approvato, quello del 2014, si segnala una timida ripresa, con un utile di 68 mila euro. Saldo negativo di oltre quattro milioni di euro negli ultimi sei anni per il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia. Dopo cinque anni di perdite, però, la società ha chiuso il bilancio del 2015 con un guadagno di 686 euro.