Dopo la mozione di indirizzo deliberata e approvata già dai consigli comunali dei comuni di Mineo, Raddusa, Grammichele, San Cono, Palagonia e Licodia Eubea inerente l’aumento dell’iva dal 4 al 10% per le cooperative sociali, promossa dal Patto Territoriale per l’Economia Sociale del Calatino Sud-Simeto, si apprende che nella bozza di disegno di legge di stabilità 2014 si prefigura un dietrofront rispetto alla legge di stabilità 2013. A darne notizia sono i presidenti del consiglio comunale di: Mineo, Salvo Barbagallo; Raddusa, Luigi Giancarlo Allegra; Grammichele, Pietro Palermo; San Cono, Vincenzo Alessandro; Palagonia, Lev Salvatore Boris Grasso; e Licodia Eubea, Alessandro Astorino.
Il rischio difatti che si era prefigurato era una diminuzione dei servizi sociali e delle prestazioni di welfare territoriale agli italiani, tagliando i servizi di inclusione sociale proprio alle fasce più deboli della popolazione.
Il ripensamento da parte del governo riguardo le politiche va incontro adesso all’implementazione di un modello di federalismo democratico, di Stato sussidiario e di welfare di responsabilità.
Oggi le cooperative sociali e i Comuni sono, infatti, in prima linea a fronteggiare le ricadute della crisi sui cittadini e a garantire il welfare territoriale e i livelli essenziali di assistenza, investendo su modelli innovativi di gestione dei servizi. Pertanto, insieme ai presidenti dei consigli comunali del territorio «prendiamo atto del ripensamento del governo riguardo la rivisitazione dell’aumento dell’iva per le cooperative sociali e confidiamo che l’iter legislativo si concluda positivamente» sottolinea Paolo Ragusa, Presidente del Consorzio Sol.Calatino, ente capofila del Patto Territoriale per l’Economia Sociale del Calatino Sud-Simeto.