Last updated on 9 febbraio 2018
Il sindaco Leoluca Orlando è ufficialmente un tesserato del Partito democratico. Dopo la conferenza stampa delle scorse settimane, in cui il sindaco annunciava il suo ingresso nei democratici, oggi, durante la presentazione dei candidati delle liste del collegio di Palermo in vista delle politiche del 4 marzo, il segretario provinciale Carmelo Miceli ha consegnato al primo cittadino la tessera. Con lui anche Fabio Giambrone, candidato nel plurinominale alla Camera, la fotografa Letizia Battaglia, e Adham Darawsha, giovane medico palestinese ed ex presidente della Consulta delle Culture.
“Padrone di casa”, nella sede del Pd in via Bentivegna, il Sottosegretario alla Sanità Davide Faraone, che ha presentato i candidati difendendo le scelte dalle polemiche che hanno investito il partito subito dopo la presentazione delle liste. “In questa campagna elettorale – commenta Faraone – non sto vedendo nessun partito che presenta candidati. La sensazione è che il Pd sia solo in campo. Mentre gli altri partiti nascondono i candidati che hanno messo in campo e fanno vedere solo i simboli, noi pensiamo che i nostri candidati siano un valore aggiunto. Raciti è candidato nel collegio di Siracusa ed è impegnato per la campagna elettorale in quel territorio. L’auspicio è che tutti in campagna elettorale faranno il massimo, anche i più critici. Non abbiamo nemici dentro il Pd. Fino al 4 marzo – ha aggiunto – tutti insieme in campagna elettorale. Dal 5 ci sarà spazio per recriminazioni e per discutere”.
Faraone ha esaltato l’ingresso di Orlando nel Pd. “Luca ha rappresentato in questi anni quello che Prodi ha rappresentato per il centrosinistra. L’unità è importante – ha aggiunto – e vogliamo festeggiare grandi risultati tutti assieme. Ringrazio Leoluca per la sua presenza, importante sia perché in questa campagna elettorale vogliamo far passare il messaggio che il Pd ha a cuore questa città sia perché nella sua esperienza ha cercato di costruire una forza unitaria nella sinistra”.
Orlando ha ribadito con forza la sua adesione e ha chiuso alla possibilità di correre alle europee. “L’adesione al Pd rivela una mia intenzione nazionale? Certo, mi auguro che l’Italia cambi com’è cambiata Palermo in questi anni. Spero che questa esperienza di Palermo contamini tutto il Paese. Ma naturalmente resterò sindaco. Se qualcuno pensa che mi candido alle Europee rispondo chiaramente: ‘Un minni vaiu’. Per me è come tornare a casa. In queste stanze da assessore al Decentramento abbiamo approvato la prima delibera sul decentramento urbano in un periodo in cui cercavamo di liberare Palermo dal governo della mafia. Oggi questa città è profondamente cambiata. Negli ultimi 40 anni nessun’altra città al mondo è cambiata come Palermo. E, a differenza di altre città, cambiate per sovvertimenti istituzionali, quello di Palermo è stato un cambiamento culturale. Sono qui con orgoglio. Io non aderisco al Pd per la ‘P’ di partito ma per la ‘P’ di Palermo. E l’adesione al Pd rafforzerà’ l’esperienza di Palermo perché il Pd è l’unico partito alternativo ai populismi e l’unico partito che cerca l’unita’. L’alleanza Salvini-Berlusconi e il M5S sono entrambi malati di populismo”.
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