Sono stati tutti assolti i quattordici marittimi dei due pescherecci mazaresi, Daniela L. e Giulia P.G., sequestrati il 7 ottobre dai miliziani libici a circa 40 miglia al largo delle coste cirenaiche. A seguito di un’attesa di una settimana, questa mattina la Corte di Bengasi, dopo aver celebrato il processo lo scorso 14 novembre, ha pronunciato la sentenza a favore dei pescatori dei due natanti: i motopesca Daniela L e Giulia PG dovranno pagare un’ammenda di 6.500 euro ciascuno.
A darne notizia è stato il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca-Cosvap, Giovanni Tumbiolo, che dallo scorso ottobre ha seguito personalmente in Libia, assieme al Console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis, ed all’Ambasciatore d’Italia in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, la vicenda dei due motopesca. Lo scorso 6 novembre era intervenuto lo stesso Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, incontrando a Tripoli il Presidente della Repubblica Popolare libica, Mohamed Al Magrif, ed il neo premier libico Ali Zeidan.
“Dalla collaborazione – ha dichiarato il Presidente Tumbiolo – con la Diplomazia italiana, con l’Ambasciata ed il Consolato di Bengasi, ed il certosino lavoro degli uomini della Presidenza del Consiglio, si è riusciti a risolvere una controversia molto complessa. Finisce un’agonia durata quasi due mesi. La speranza è che non si ripeta ancora una volta quanto avvenuto; ciò sarà possibile solamente attraverso l’avvio fra i due Paesi dell’accordo di cooperazione – già firmato – nell’ambito della filiera della pesca”.
Nei giorni scorsi, Tumbiolo aveva inviato una lettera di protesta ai Capi di Governo dell’Unione Europea, dell’Italia e della Regione Siciliana per sollecitarne l’intervento a favore della marineria siciliana e mazarese in particolare
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