Last updated on 17 agosto 2018
Oltre undici milioni di euro per i pescatori siciliani. Lo prevedono sette diversi bandi del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca 2014-2020, predisposti dal dipartimento della Pesca dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, pubblicati in questi giorni sul sito web istituzionale.
“Per tanto, per troppo tempo la pesca – evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci – è stata per la Regione la ‘Cenerentola’ delle attività produttive della Sicilia. Assurdo. Alle penalizzazioni dell’Unione europea si è quindi aggiunta l’indifferenza dei governi siciliani. È ora di invertire la rotta e far diventare l’attività ittica un settore trainante della nostra economia: più addetti, più rispetto per l’ambiente, più sfruttamento compatibile delle risorse del mare. Per questo abbiamo messo in campo strumenti finanziari diversificati. Ed è solo l’inizio di una nuova stagione”.
In particolare, la misura 1.38 stanzia per la ‘Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione della specie’ 2,5 milioni di euro. La finalità del bando è quella di tutelare l’ambiente e al contempo promuovere l’uso efficiente delle risorse. L’intento è, inoltre, il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi acquatici e la garanzia di un equilibrio tra la capacità di pesca e la possibilità di pesca disponibili. Scadenza delle domande 1 ottobre.
La dotazione finanziaria per la misura 1.32 ‘Salute e sicurezza’, è invece di 1,6 milioni di euro. Si punta al miglioramento delle condizione di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori, con particolare attenzione anche alla salubrità del pescato. Verranno premiate, attraverso criteri di selezione, sia le operazioni riguardanti le imbarcazioni più vecchie sia quelle che, in passato, hanno imbarcato il maggior numero di pescatori. Anche per questo bando la scadenza è il primo ottobre.
Per la misura 1.30 ‘Diversificazione e nuove forme di reddito’ a disposizione ci sono 836 mila euro. L’obiettivo è quello di contribuire in maniera consistente alla riduzione della pressione sugli stock ittici e al miglioramento della redditività del settore, attraverso attività complementari a quella principale della pesca, come a esempio: turismo legato alla pesca sportiva, ristorazione, servizi ambientali, attività pedagogiche. Il bando scade il 31 ottobre.
Altre misure previste sono la 1.40 ‘Rimozione dei rifiuti marini’ – che si rivolge ai Consorzi di gestione pesca (Cogepa) e alle organizzazioni dei pescatori – la cui dotazione finanziaria è di 1,8 milioni di euro (scadenza 31 ottobre); la 1.41 ‘Ammodernamento ed efficienza energetica pescherecci’, con una disponibilità di 1,9 milioni di euro (scadenza sempre 31 ottobre); la 1.42 ‘Valore aggiunto, commercializzazione, trasformazione e vendita diretta’ con una dotazione di 2,5 milioni di euro; la 5.68 ‘Commercializzazione prodotti ittici organizzazioni produttori’ con quattrocentomila euro a disposizione (scadenza 18 settembre).
“E’ un’importante iniezione di liquidità – sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera – capace di indurre investimenti e sostegno, per rendere l’attività di pesca sempre più compatibile con l’ambiente e sostenibile economicamente e far sì che il pescatore possa trarre reddito anche dalle attività di trasformazione e commercializzazione del pescato, che potrà svolgere coinvolgendo la propria famiglia. A questo si accompagna inoltre l’attività di rimozione dai fondali marini dei tanti rifiuti che negli anni hanno messo in serio repentaglio l’equilibrio biologico. Con l’ittiturismo e la pescaturismo – continua – intendiamo declinare in chiave marinara attività che, come è stato per l’agriturismo in agricoltura, potranno integrare il reddito del pescatore, favorendo e incrementando la sua permanenza e presenza nel settore”.
Previsti anche diversi interventi per l’acquacoltura. L’assessorato infatti ricerca partner pubblici e privati, specializzati nei settori della ricerca, dell’amministrazione e gestione del territorio e delle produzioni ittiche allevate. In particolare, si vuole realizzare un Centro ittiogenico regionale per le acque interne, ma anche potenziare i sistemi di ingrasso nelle aziende agricole che coniughino esigenze produttive e benessere animale, sostenibilità ambientale e valore qualitativo della produzione. La Regione punta anche: all’implementazione dell’incubatoio per l’allevamento, la salvaguardia e la conservazione della trota Macrostigma (che sia anche un laboratorio per lo studio e il recupero della fauna ittica e degli ambienti acquatici) e alla realizzazione di centri dimostrativi e di apprendimento per l’acquacoltura marina. Prevista, infine, la selezione di soggetti operanti nel settore veterinario e zooprofilattico per la realizzazione di protocolli di gestione igienico-sanitaria. La scadenza di presentazione delle domande è il 30 settembre 2018.
E’ stata, infine, approvata la graduatoria del bando relativo alla misura 2.47 ‘Innovazione in acquacoltura’, con un incremento dell’iniziale disponibilità finanziaria di altri cinquecentomila euro, per un totale, adesso, di quasi un milione. Sette i progetti di ricerca selezionati: tre dell’università di Palermo, due dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia e uno ciascuno per il Conzorzio universitario di Trapani e l’ateneo di Messina.
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