Piano Giovani Sicilia, «nessun euro distolto dal Piano giovani e nemmeno fondi utilizzati per pagare debiti della Regione: verrà attivata la priorità 3 “ForGio”, proprio del Piano giovani, destinata alla formazione». A dichiararlo è stato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Bruno Marziano.
La giunta regionale, su proposta dell’assessore Marziano, ha approvato una delibera con cui si autorizza l’utilizzo di 16 milioni di euro per fare ripartire le attività del Cerf. Nello specifico le risorse serviranno per finanziare una delle 9 priorità del Piano giovani, la priorità 3 denominata “ForGio”, che prevede l’attivazione di progetti di formazione per i giovani da parte di un ente, il Cerf, che ha vinto un ricorso nei confronti della Regione. «Non si dirotta nessun euro – ha dichiarato l’assessore regionale Marziano – dal Piano giovani verso debiti della formazione, poiché queste risorse, voglio sottolinearlo, serviranno per finanziare una delle 9 priorità del Piano giovani, la priorità 3 denominata “ForGio”, che prevede l’attivazione di progetti di formazione per i giovani. Nessuna distrazione di fondi, dunque, né furto di futuro come, in modo roboante, ma anche assolutamente inappropriato, è stato annunciato da qualcuno. Come riportato chiaramente nella delibera, in cui viene delineato uno scenario di mantenimento e di rilancio della strategia complessiva del Piano giovani, i tirocini formativi rimangono una priorità e verranno finanziati con altre forme di finanziamento a valere con la seconda annualità del Fondo sociale europeo. Fatta questa anticipazione contabile, si farà la verifica di quanti giovani delle prime due “finestre” sono ancora interessati ai tirocini formativi e con le somme residue si avvieranno questi tirocini già previsti sempre con le prime due “finestre”, mentre con le altre forme di finanziamento sarà avviato l’ultimo step».
I contenuti della delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore e del dirigente, verranno illustrati nel dettaglio nell’ambito di una conferenza stampa che si svolgerà mercoledì 13 gennaio 2016 alle ore 10 negli uffici dell’assessorato.
Durante la giunta regionale che ha avuto luogo lo scorso 28 dicembre, è stato disposto il trasferimento delle risorse destinate al Piano Giovani alla formazione professionale. In pratica 22 milioni di euro che erano destinati per attivare i tirocini professionali degli under 35 o per il sostegno ad avviare una nuova impresa, verranno usati in altro modo. Nello specifico le risorse serviranno per finanziare una delle 9 priorità del Piano giovani, la priorità 3 denominata “ForGio”, che prevede l’attivazione di progetti di formazione per i giovani da parte di un ente, il Cerf, che ha vinto un ricorso nei confronti della Regione. A farne le spese saranno i 1.600 giovani siciliani che, dal 14 agosto del 2014, attendono pazientemente che la Regione Sicilia agevoli il loro ingresso nel mondo del lavoro. Come riportato chiaramente nella delibera, in cui viene delineato uno scenario di mantenimento e di rilancio della strategia complessiva del Piano giovani, i tirocini formativi rimangono una priorità e verranno finanziati con altre forme di finanziamento a valere con la seconda annualità del Fondo sociale europeo. Adesso il chiarimento dell’assessore Marziano.
“La mancanza di una idea complessiva su come riformare questo settore – l’affondo del presidente Pd ed ex assessore al Lavoro Giuseppe Bruno – produce questi risultati. Si decide di tappare i buchi di una formazione inutile, sostenendo così il solito baraccone, andando a togliere risorse frantumando una misura che poteva davvero avere una utilità. Purtroppo però – aggiunge Bruno – le vittime oggi sono i giovani siciliani. E questo dovrebbe spingere tutti, governo e maggioranza, a una seria riflessione sul futuro di questo settore”. Con la sua nota – dice il responsabile della Cgil giovani Andrea Gattuso – l’assessore Marziano conferma ciò che abbiamo denunciato e che è scritto nella delibera: all’interno del Piano Giovani i fondi per i tirocini (priorità 2) sono stati spostati sul capitolo formazione (priorità 3) per far ripartire le attività del Cerf (che ha vinto un ricorso nei confronti della Regione…). Crediamo non più rinviabile – ha aggiunto – un confronto su come affrontare l’emergenza giovanile in Sicilia, rispetto ai tirocini del Piano giovani chiediamo vengano individuate risorse e tempi certi per ridare un minimo di fiducia ai giovani siciliani”. A protestare anche i giovani dell’Anci: “Vigileremo – annuncia il presidente Maurizio Lo Galbo – su quanto dichiarato dall’Assessore Marziano, in merito all’attivazione del ‘fantomatico’ piano giovani, in quanto riteniamo che dallo scorso anno i giovani siciliani, siano stati già sufficientemente illusi. Quindi non permetteremo ulteriori scuse e rinvii, ma chiediamo che finisca questa vicenda paradossale che ha dell’incredibile. Pensiamo – ha aggiunto – che questa sia una delle poche occasioni che possa offrire un’opportunità di formazione professionale ai ragazzi siciliani tenuto conto, peraltro, che il governo si sta dimostrato inefficace a garantire un futuro per i giovani della nostra isola”.
Il gruppo parlamentare di Forza Italia, invece, solleva dubbi anche sulla legittimità della delibera: “L’avere utilizzato i soldi del piano giovani per far fronte alle necessità della formazione professionale derivanti dalle sentenze del Tar Palermo – ha detto il capogruppo Marco Falcone – oltre a causare la mortificazione dei giovani che dovevano essere gli unici beneficiari, comporterà una irregolarità contabile che Bruxelles punirà senza appello. Il governo regionale – ha incalzato Falcone – oltre ad aver fatto un danno incommensurabile alla ‘generazione della giovane Scilabra’, ha, in effetti, impiegato irregolarmente questi fondi, la cui rendicontazione non sarà ritenuta regolare dalla Comunità Europea con la conseguente creazione di ulteriori debiti fuori bilancio che graveranno esclusivamente sul bilancio regionale e quindi sui siciliani. Credo – ha concluso il capogruppo azzurro – che la Corte dei Conti anche su questo come su altre questioni potrebbe aprire un fascicolo con le conseguenze del caso”. Il Movimento cinque stelle all’Ars parla di “una vicenda iniziata male, finita malissimo, che si è rivelata un vero e proprio calvario per i giovani e le aziende che vi sono rimasti intrappolati”.