Meno prodotto, buona qualità e prezzi bassi, bassissimi. E’ questo in sintesi il quadro della situazione sulla vendemmia 2016 in provincia di Trapani. La vendemmia è entrata a pieno regime, si è cominciato a raccogliere il prodotto. E le prime stime parlano di una riduzione della quantità di uva raccolta.
La causa è ancora una volta l’attacco della peronospera che indebolisce i vitigni. Agricoltori e aziende che sono riusciti a curare per tempo i vigneti hanno salvato il prodotto, limitandone i danni. In ogni caso, per Enzo Maggio, della Cia di Petrosino, si prevede una riduzione del 10-15% di uva. Meno peggio delle previsioni.
La qualità però rimane buona. Un’ottima uva bianca. Ma non basta. Perchè anche quest’anno i prezzi del prodotto in provincia di Trapani è bassissimo. Per gli agricoltori che porteranno l’uva alle cantine sociali sarà una stagione molto pesante. Alla riduzione del prodotto si aggiunge una stagnazione dei prezzi. Il prezzo dell’uva infatti rimane molto basso. Si parla, per la provincia di Trapani, di prezzi che vanno dai 15 ai 20 euro al quintale per l’uva bianca. Per prodotti più particolari, uva pregiata e biologica si parla di 24, 25 euro al quintale. Ma è difficile piazzarla. Gli agricoltori che raccolgono uva comune allora devono accontentarsi di quanto danno le cantine sociali, che hanno un mercato riferito solo al vino sfuso. E con questo è difficile far quadrare i bilanci. “Ma sono soprattutto le piccole e medie aziende – dice ancora Enzo Maggio – che hanno difficoltà anche per lo spezzettamento dei terreni e hanno bisogno di più attrezzature e mezzi per raggiungerli. Ci sono difficoltà per gli agricoltori, per le piccole e medie aziende agricole, per questo parliamo di sopravvivenza. E’ molto dura riuscire ad andare in pareggio tra costi e ricavi”. Nei prossimi giorni la Cia vorrà riunire gli amministratori delle cantine sociali per fare il punto. Con minore quantità e prezzi bassi ne risentono soprattutto i lavoratori. La paga per norma è di 60 euro al giorno, con la messa in regola del lavoratore. Ma il rischio è quello di dichiarazioni mendaci e di pagamenti ridotti rispetto a quanto dichiarato. Sempre se i lavoratori, dalle varie aziende, vengono messi in regola. Per la Cia quasi la totalità delle aziende mette in regola i lavoratori.
I prezzi delle uve in provincia di Trapani continuano ad essere molto bassi. Una tendenza che esiste da anni e che ha portato molti a vendere i catastini.
La situazione in provincia di Trapani rispecchia più o meno il trend regionale. Anche se i prezzi delle uve sono leggermente più alti in altre province. Ma lì è difficile arrivare per i prodotti di Marsala, Mazara, Petrosino, Trapani.
Anche il dato regionale registra una riduzione del 15% e la produzione di vino si attesterà su circa 4,71 milioni di ettolitri. A rilevarlo è la Coldiretti regionale sulla base dell’elaborazione dei dati Ismea. Molto dipenderà dal mese di settembre, ma le condizioni attuali “fanno ben sperare per una annata di buona qualità nonostante il calo”. Secondo la Coldiretti in Sicilia si superano i 110 mila ettari di superficie di uva da vino. Per quanto riguarda i prezzi si parla di 25 centesimi al chilo per le uve bianche e 35/40 per quelle rosse. Se la produzione non riesce a scuotere il mercato allora ci può pensare il turismo enogastronomico. Per la Coldiretti “è cresciuto enormemente negli ultimi anni e vitigni come il Grillo e il Nero D’Avola rappresentano il biglietto da visita della produzione regionale”. Sulla vendemmia siciliana, spiega l’organizzazione agricola, “si innesta un sistema diversificato grazie alla differenza delle zone di produzione che spazia da 0 a mille metri sul livello del mare, garantendo tre mesi di vendemmia”. “Da una parte della regione si finisce, nell’altra si inizia. Negli ultimi anni – conclude – è cresciuta anche la superfice per la produzione di vino biologico che si attesta su oltre 27 mila ettari”.
Ma queste sono solo statistiche, poi quelli che contano sono i conti che tirano a fine stagione gli agricoltori. E non sempre sorridono.