Polizze aziendali: ne parla Filippo Stracquadanio . Stracquadanio inizia l’ attività di Promotore Finanziario, lavorando con Ing Bank prima e Banca Sella poi. Oggi è socio e Area Manager di Finanza e Previdenza srl. E’ in Reale Mutua Assicurazioni dal 2022. La sua formazione consulenziale lo ha portato a specializzarsi in Risk management per Aziende e PMI
In questo articolo parliamo di Polizze Aziendali: la definizione più diffusa è quella secondo la quale le polizze aziendali sono fondamentalmente contratti assicurativi stipulati da un’ Azienda al fine di proteggersi da vari rischi connessi alla sua attività: in particolare lo scopo delle polizze aziendali è quello di proteggere il patrimonio aziendale ( nel caso si tratti di Società di capitale) o il patrimonio del titolare (nel caso di Società di persone) in caso di danno. Ovviamente la casistica è davvero ampia, e varia in funzione
. delle dimensioni dell’ Azienda
. della tipologia di Azienda
. del suo fatturato
. del numero di dipendenti in organico
ed offre vari livelli di protezione all’ Azienda stessa. Questo spiega perchè, prima della sottoscrizione di qualsiasi contratto assicurativo, è fondamentale procedere con una mappatura del rischio, andando ad individuare, insieme al proprio consulente, le aree di criticità rispetto ai potenziali rischi cui l’ Azienda va incontro nello svolgimento della propria attività (il c.d. Risk management). Si tratta naturalmente di un processo complesso ed articolato, che richiede la massima collaborazione da parte dell’ Azienda nel fornire le indicazioni necessarie, ed al contempo impone la presenza in ambito assicurativo di figure professionali sempre più specializzate e formate (si pensi soltanto alla normativa sulla Sicurezza sul Lavoro in continua evoluzione) in grado di rispondere alle reali esigenze delle Aziende: sono finiti ormai da anni i tempi per i meri venditori di polizze.
Per tornare alle varie tipologie di coperture assicurative, e procedendo in ordine di importanza, possiamo iniziare con un primo elenco. Ecco alcuni esempi di polizze comuni:
1. Polizza di Responsabilità Civile verso Terzi (RCT)
Protegge l’ Azienda da eventuali richieste di risarcimento per danni causati a terzi durante l’ esercizio delle normali attività lavorative;
2. Polizza di Responsabilità Civile Operai (RCO) :
Copre i rischi legati a incidenti sul lavoro subiti dai dipendenti, qualora la responsabilità ricada sull’ Azienda e non sia già coperta da assicurazioni obbligatorie come l’ INAIL;
3. Polizza Incendio e Scoppio per i danni ai beni:
Protegge i beni dell’ Azienda da incendi, esplosioni, eventi atmosferici e altri rischi. Rappresenta probabilmente la copertura maggiormente diffusa e comprensibile per i sottoscrittori, in considerazione anche del fatto che tale
garanzia è spesso sottoscritta anche per le abitazioni private, i condomini, l attività commerciali, ecc. Va inoltre segnalata la circostanza che tali polizze vengono obbligatoriamente richieste dagli Istituti di credito in occasione della stipula di mutui ipotecari che abbiano come oggetto della garanzia, l’ immobile sul quale viene iscritta ipoteca;
4. Furto e Rapina
Copre le perdite sofferte dalle Aziende in conseguenza di furti o rapina
5. Polizza contro l’ interruzione dell’ attività
Garantisce un risarcimento nel caso in cui l’ Azienda sia costretta a sospendere le sue operazioni produttive a causa di eventi imprevisti: questo tipo di coperture sono spesso articolate in funzione del grado di copertura richiesto e possono riguardare sia il Danno emergente che il Lucro cessante, o entrambe le cose;
6. Polizza cyber risk
Soltanto lo scorso anno l’ Agenzia Nazionale per la sicurezza informatica (A.C.N.) ha quantificato in almeno 350 milioni di €. i danni (diretti e indiretti) subiti dalle Aziende italiane per violazioni ai sistemi informatici, con un trend di crescita preoccupante del 15% annuo. Le aziende italiane, dal canto loro, hanno speso – nel solo 2023 – 2,15 miliardi di €. per aumentare la loro protezione rispetto ad attacchi informatici sempre più sofisticati e complessi. Da questo punto di vista le polizze cyber risk, che proteggono le aziende dai rischi legati agli attacchi informatici ( dalla violazione dei dati sensibili alle perdite finanziarie derivanti dal blocco dell’ attività) rappresentano certamente, se non la soluzione, un valido aiuto alle imprese nel contrastare un fenomeno in costante crescita;
7. Polizza infortuni
Copre il personale aziendale per infortuni che possono avvenire durante l’ attività lavorativa, includendo sia infortuni lievi che gravi; oltre a rappresentare una importante copertura aggiuntiva rispetto alle polizze obbligatorie INAIL, sta prendendo sempre più piede nelle Aziende attente agli aspetti del welfare per i loro dipendenti ed alla loro fidelizzazione, anche grazie ad un sistema fiscale premiante che ne agevola la diffusione;
Vediamo adesso le coperture nel dettaglio
La RCT (o Responsabilità Civile verso Terzi)
La polizza RCT è una copertura assicurativa che protegge l’azienda da eventuali danni causati a terzi durante lo svolgimento delle proprie attività. Non è certamente questa la sede per affrontare in modo esaustivo l’ ampissimo tema della RCT (peraltro normata dall’ Art. 1892 e segg. Del Cod. Civ.) ma ritengo opportuno ricordare che riveste un’ importanza tale da essere divenuta obbligatoria (con la L. 148/2011, resa successivamente operativa con il D.P.R. 137/2012) per tutti i professionisti iscritti ad un Ordine Professionale, pena la radiazione: ciò allo scopo di tutelare i clienti e garantire un risarcimento in caso di errori o negligenze commessi dal professionista ci basti pensare alla RC per i medici, ospedalieri e non). E’ anche utile ricordare che l’ avere in essere una polizza assicurativa di Responsabilità Civile (con massimali di volta in volta determinati) è divenuta condicio sine qua non per tutte le Aziende che, a vario titolo, intendono partecipare ad appalti pubblici.
Vediamo adesso quali danni copre la Responsabilità civile: occorre anzitutto tenere presente che con la polizza RCT chi viene tutelato è sempre il Contaente e non i terzi, e che il danno da cui questo viene protetto è quello al proprio patrimonio, nel malaugurato caso in cui si renda necessario un risarcimento del danno
Fatta questa premessa, ecco cosa copre la polizza di Responsabilità Civile verso terzi:
. Danni alle persone: danni fisici, lesioni e/o infortuni;
. Danni alle cose: guasti o distruzione di oggetti di proprietà di terzi, sia totale che parziale;
. Danni patrimoniali: in questo caso di distingue tra danno emergente (che è, in buona sostanza, quello attuale, come ad es. i lavori necessari per ripararare i danni arrecati ad un esercizio commerciale) e lucro cessante (sono in pratica i danni successivi all’ evento, come – ad esempio – i mancati introiti dovuti alla chiusura obbligata dell’ esercizio danneggiato)
. Danni di natura non patrimoniale: rientrano in questa sfera tutti i danni che riguardano la sfera psico-fisica del terzo danneggiato (come, ad esempio, il c.d. Danno morale, biologico ed esistenziale)
Questa polizza risulta utile (quando non addirittura necessaria) in settori ad alto rischio, come il settore manifatturiero, edile o commerciale, ma può essere vantaggiosa per aziende di qualsiasi tipo, incluse quelle del settore servizi.
La RCO (Responsabilità Civile Operai – Prestatori d’ opera)
La polizza RCO (responsabilità civile Operai prestatori di lavoro) copre, invece, il datore di lavoro di quanto dovuto all’ infortunato, sia che si tratti di un dipendente, sia che si tratti di un collaboratore. Tale garanzia si fa carico anche delle azioni di rivalsa esercitate dall’ INAIL e/o dall’ INPS sul datore di lavoro per inosservanza della normativa in materia di Sicurezza sul lavoro.
Il rischio RCO, infatti, consiste nell’eventualità che non vengano rispettate le cautele antinfortunistiche o, comunque, non venga garantita la sicurezza sul lavoro come richiesto dal codice civile e dal complesso sistema normativo sul tema, nel corso di tutto ciò che avviene nello stabilimento per porre in essere l’attività descritta in polizza.
A stretto rigore, nell’ottica di una descrizione del rischio intesa come componente inevitabile di un più complesso processo industriale, si potrebbe adottare un’identica interpretazione del rischio anche per la RCT, considerando in garanzia tutti quei danni cagionati a terzi nel corso di attività complementari, accessorie o funzionali alla principale.
Non è questo il luogo per andare oltre in una materia, quella della Responsabilità civile, divenuta vieppiù stringente anche a causa dei sempre più frequenti incidenti, spesso purtroppo mortali, che vedono protagonisti i dipendenti di tutte le tipologie di Aziende (edili in primis). Dobbiamo tuttavia tenere sempre presente che, in caso di sinistri “importanti, la sopravvivenza dell’ Azienda stessa, è spesso determinata