Last updated on 22 giugno 2018
Dopo sette anni di scontri e contenziosi amministrativi tra l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e l’impresa appaltatrice, la So.Co.Stra.Mo, si è sbloccata la vicenda che ha tenuto la stazione marittima del porto di Palermo sotto sequestro per anni, interdetta ai passeggeri e chiusa ai necessari lavori, senza che nulla si muovesse. Oggi, appianate le dispute, si riparte. Lo ha annunciato stamattina nel corso di una conferenza stampa il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, assieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al provveditore interregionale Opere pubbliche Sicilia-Calabria, Donato Carlea e al comandante della Capitaneria di porto di Palermo e direttore marittimo della Sicilia occidentale, C.A. (CP) Salvatore Gravante.
“A nove mesi dal mio arrivo alla guida dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, il network che tiene insieme i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, non è ancora il momento di fare bilanci ma di riepilogare quanto è stato fatto e di come abbiamo rimesso in moto una macchina da tempo ferma, sì”, spiega Monti. “Dopo anni di vuota attesa, si sono sbloccati i lavori della stazione marittima, grazie alla intensa e proficua collaborazione con il Provveditorato, nella persona del dottor Carlea, che ha dialogato con So.Co.Stra.Mo. permettendo, in tempi ragionevolmente brevi, di arrivare alla scrittura di una transazione tra l’impresa e l’Autorità di Sistema. Un documento che ha seguito il suo iter, passando al vaglio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato, del giudice del Tribunale di Roma e, finalmente, lo scorso 19 giugno, è stato firmato dalle parti. La So.Co.Stra.Mo ha adesso 45 giorni di tempo per consegnarci il progetto esecutivo, quindi inizieranno i lavori che dovranno concludersi entro due anni”.
“Le parole di stima del presidente Monti – ha detto il provveditore Carlea – rappresentano una ulteriore spinta per continuare a operare in maniera rapida e puntuale per risolvere i problemi difficili: sono le soluzioni complesse a richiedere grande capacità e impegno e a dare le soddisfazioni più grandi. Nella vicenda della stazione marittima, che non era difficile ma difficilissima, il Provveditorato ha dato piena di disponibilità a una stretta collaborazione con l’Autorità di Sistema e con la Capitaneria: inizialmente qualcuno ha detto che sarebbe servito il coraggio della follia. Evidentemente l’abbiamo trovato, e questo ci riempie d’orgoglio”.
“Non posso che confermare – ha commentato il sindaco Orlando – il mio apprezzamento per l’attività svolta dall’Autorità di Sistema portuale e dal suo presidente Pasqualino Monti, per rendere adeguate le strutture portuali, in sintonia con l’amministrazione comunale e la nuova stagione della nostra città. Il programma illustrato oggi, l’annuncio della ripresa dei lavori alla stazione marittima e l’eliminazione di strutture non più utili come i silos confermano che nell’arco di qualche tempo il porto sarà un fiore all’occhiello all’altezza della sfida di attrattività internazionale della città”.
Se il primo nodo sciolto ha riguardato la stazione marittima, il secondo non poteva che coinvolgere il sequestro della banchina Vittorio Veneto, un’altra vicenda che si è a lungo trascinata senza sbocchi, prima di trovare una soluzione. “Anche qui, grazie alla Autorità marittima e all’impegno dell’ammiraglio Gravante e della sua squadra – riprende Monti – siamo arrivati a un prezioso traguardo: il dissequestro della banchina e, quindi, la possibilità di contare su un attracco in più. A questo punto era fondamentale riqualificare la tensostruttura situata sul Vittorio Veneto – in questi anni abbandonata ma indispensabile per sostituire provvisoriamente la stazione marittima – perché a breve quella parte di porto verrà nuovamente toccato dalle navi da crociera”.
Ristrutturazione complessiva della tensostruttura, dunque, assieme al rinnovo dell’arredo e all’arrivo di nuovi macchinari radiogeni per la sicurezza dei bagagli, con sei file di controlli: “Saranno operativi entro luglio, siamo in attesa dell’autorizzazione dell’Asp. Avremo così, finalmente, un terminal per navi che non trasportano più 800/1000 persone ma 5/6mila in un’unica toccata”. E ancora: “Il segnale è forte: stiamo rilanciando lo scalo palermitano attraverso un percorso di riqualificazione che ci fa piacere condividere con le istituzioni. Non abbiamo la bacchetta magica ma siamo partiti con decisione e i risultati stanno già arrivando. La stazione marittima è il primo passo di maggiore visibilità dietro però ci sono le demolizioni dei corpi bassi su via Crispi per dare l’idea di un porto aperto alla città, lo smantellamento dei silos – sono già state eliminate le parti in ferro e le passerelle, il calcestruzzo andrà giù a partire dal prossimo 27 giugno – che disegnerà un nuovo skyline portuale, è agli sgoccioli il concorso di idee per la realizzazione dei nuovi terminal crociere e terminal passeggeri e ro-ro. E poi, nell’ambito del processo, ormai in atto, di riqualificazione del fronte a mare urbano, c’è il grosso impegno sul porticciolo storico di Sant’Erasmo, un’opera di complessiva riqualificazione, fortemente voluta dal sottoscritto, con un progetto volto a riattivare dinamiche in grado di “ripopolare” funzioni e usi di quell’importante tratto di costa urbana della città e sottrarlo all’abbandono e al degrado. Il volto nuovo del porto di Palermo sarà un unicum, una passeggiata che dall’emiciclo della Cala raggiungerà Sant’Erasmo: tutti gli interventi sono propedeutici a mettere il nostro porto nelle condizioni di manifestare quelle potenzialità ancora inespresse che lo rendano all’altezza della città su cui insiste”.
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