Via libera al secondo porto turistico di Salina, nelle isole Eolie. Il sindaco di Leni Riccardo Gullo lo ha ottenuto nel corso di una riunione che si è tenuta a Palermo alla Regione, presso la commissione dei lavori pubblici. La darsena che sorgerà nella rada di Rinella potrà ospitare circa 200 yacht. Prevista una spesa di oltre 60 milioni di euro. Già 16 milioni di euro per il primo lotto sono in arrivo. Per Salina – dunque – è in arrivo il secondo porto turistico, dopo quello di Santa Marina.
Ma Legambiente Sicilia boccia il progetto. Per gli ambientalisti si tratta di “uno spreco di denaro che non porterà nessun beneficio all’isola Salina, in termini di turismo e sviluppo, ma solo l’ennesima e inutile colata di cemento”.
“È pura follia – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – pensare di avere un altro approdo per 200 barche, che verrebbe utilizzato forse per 2 mesi all’anno, a solo 4 miglia marine, nella stessa piccola isola delle Eolie. Una colata di cemento distruggerà una delle baie più belle e incantevoli dell’arcipelago, distruggendo una delle più importanti praterie di Poseidonia dell’arcipelago. Non ci rendiamo conto come si può accettare e approvare questo scempio. Il progetto non è stato vagliato dall’Unesco, che, con una decisone così assurda e devastante potrebbe, nuovamente, inserire le Eolie nella “lista nera” dei siti Patrimonio dell’Umanità per valutarne la possibile esclusione dalla World Heritage List. Sarebbe questo un danno incalcolabile per tutte le Eolie e per l’intera Sicilia. Facciamo appello all’Assessore Tusa affinché intervenga a fermare questa follia”.
Sulla vicenda intano il deputato nazionale di Leu, Rossella Muroni, ex presidente nazionale di Legambiente, ha presentato un’interrogazione ai Ministri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
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