Poste, l’appello della Cisl: “Più risorse per non offrire servizio scadente”

Nonostante la scorsa settimana i sindacati abbiano firmato l’accordo con Poste Italiane che prevede un aumento di 27 nuovi posti di lavoro nel settore del recapito, per la Cisl poste tale incremento sarebbe insufficiente a garantire servizio adeguato ai clienti. Per il segretario regionale della Cisl Slp Giuseppe Lanzafame “in assenza delle giuste condizioni, il recapito, la logistica ed i lavoratori continueranno con moltissime difficoltà a recapitare il prodotto, costretti a sforzi disumani e subendo continue pressioni non più tollerabili e con il risultato di offrire un servizio scadente alla clientela”.

“Non vi sono segnali confortanti da parte dell’azienda neppure sul settore della sportelleria e dei servizi finanziari. Sempre più operatori di sportello – afferma il sindacalista – lasciano il posto di lavoro dietro il pagamento di incentivi economici e negli ultimi anni l’esodo di questi lavoratori sta creando dei vuoti negli sportelli non più sostenibili per i lavoratori e, naturalmente, per la clientela che attende ore ed ore per fruire del servizio”.

“Senza soluzioni adeguate ed urgenti – spiega il sindacalista – la condizione già negativa, purtroppo è destinata soltanto a peggiorare. Se consideriamo poi che Poste italiane dovrà gestire probabilmente la documentazione per la gestione del reddito di cittadinanza, non ci vuole tanto per capire che quella che potrebbe essere una nuova opportunità di lavoro si trasformerà sicuramente in un rischio per i clienti e per la stessa azienda costretta a subire un eventuale ritorno negativo di immagine”. “Ribadiamo, come sempre, la nostra disponibilità a collaborare per riportare efficienza dei servizi e soluzioni concrete in quella che indubbiamente è la più grande azienda di servizi del nostro Paese. L’azienda non può trincerarsi dietro il più comune degli slogan “Dobbiamo dare di più con molto meno”.

“I lavoratori di Poste hanno contribuito a risanare i conti con utili stratosferici e i bilanci parlano chiaro e non possono “soffrire e patire” l’assenza di investimenti o di risorse”. La Cisl – conclude Lanzafame – sollecita l’azienda a mettere in atto meno minacce, ricatti, ipocrisia e finzioni, in tutti i settori. I nostri lavoratoti hanno bisogno di serenità, diritti, rispetto, strumenti e tutele”.