Posti di lavoro in Sicilia: – 11% dal 2009 al 2015. Lo dice in uno studio la Cgia di Mestre. In generale, dal 2008 al primo trimestre del 2015, in Italia si sono persi 932.000 posti di lavoro (-4%), di cui -580.000 nelle regioni meridionali. Mentre al Nordest il calo è stato di -187.000 unità, al Nordovest -163.000 e al Centro di -3.000. A dirlo l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre che ha analizzato il trend occupazionale in Italia dall’inizio della crisi. Analisi a seguito delle previsioni del Fmi in materia di lavoro.
In termini assoluti, secondo i dati della Cgia, le regioni più colpite nel periodo preso in esame sono state quelle del Sud: in Sicilia gli occupati sono diminuiti di 168.000 unità (-11,4%), in Campania di 129.000 (-7,7%) e in Puglia di 100.000 (-7,9%). In tutte le regioni meridionali il calo occupazionale ha interessato 580.000 lavoratori (pari al 62,2% del totale).
In termini percentuali la più colpita è la Calabria (-15,7%), seguita dal Molise (-13,9%). Tra le realtà territoriali del Nord, invece, spicca il dato negativo del Veneto: sempre tra il 2008 e i primi 3 mesi di quest’anno, in questa regione gli occupati sono scesi di 113.000 unità (-5,3%). Tra tutte le realtà territoriali analizzate, le uniche che hanno incrementato l’occupazione sono state il Trentino Alto Adige (+11.000 occupati pari al 2,5%) e il Lazio (+88.000, 4%).
«I settori che hanno subito i contraccolpi più negativi – segnala Paolo Zabeo della Cgia – sono stati l’edilizia, il manifatturiero e il piccolo commercio che più degli altri hanno subito gli effetti negativi dovuti al calo della domanda interna e alla contrazione degli impieghi bancari».
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