PALERMO – Oltre 120 i lavoratori precari storici degli Enti pubblici di tutta la Sicilia che hanno raccolto l’invito all’Ars del Vice Presidente vicario Antonio Venturino promotore della stesura del primo ddl organico che analizza e propone percorribili strade per la soluzione al precariato. Obiettivo dell’audizione è stato quello di concertare con i lavoratori, rappresentanti delle rsu e delle varie sigle sindacali, utili suggerimenti e proposte da inserire nel ddl al quale Venturino, insieme ad un pool di legali ed esperti di diritto del lavoro stanno lavorando in questi mesi.
Allo studio due disegni di legge: il primo riguarda la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precario presso gli Enti locali e gli Enti pubblici della Regione siciliana, l’altro riguarda i lavoratori socialmente utili, attraverso l’estensione dei benefici che sono stati già utilizzati dai precari delle pubbliche amministrazioni siciliane. Per il primo ddl la novità qualificante è quella di prevedere un ruolo unico regionale ad esaurimento che contempli meccanismi di stabilizzazione negli Enti, attraverso l’individuazione dei posti in dotazione organica. Nel caso in cui i posti in previsione le dotazioni organiche siano già completi, si prevede la creazione di un ruolo sopranumerario che consenta a tali lavoratori di continuare il rapporto di lavoro con gli Enti locali, attraverso la trasformazione del rapporto di lavoro, da tempo determinato a tempo indeterminato, favorendo la valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita con un rapporto di lavoro continuativamente ininterrotto almeno da 36 mesi (come prevede la legislazione comunitaria presente in materia). Per quanto attiene il ddl sugli attuali lavoratori socialmente utili, questo prevede l’applicazione della legislazione vigente della legge regionale n.21/2003 e l’estensione dei benefici previsti dai titolari dai contratti di diritto privato ex art.4 legge regionale 16/2006 anche ai lavoratori socialmente utili.
È chiaro che in questo caso il Governo dovrebbe reperire le risorse necessarie affinché questo possa concretizzarsi. “Si tratta di proposte che necessitano di condivisione politica- dichiara il Antonio Venturino – è chiaro che da solo non posso andar lontano, intanto procediamo alla stesura del testo, poi si andrà in commissione ed in aula. Una proposta dettata dal buon senso che spero raccolga l’adesione di quanti più colleghi possibile. In politica contano i numeri più che i proclami, abbiamo il dovere di rendere conto al nostro territorio ed avviare meccanismi capaci di risollevare la nostra situazione occupazione di grave disagio. Se avessimo una interlocuzione a Roma- conclude Venturino- parleremmo di altro, invece si sta perdendo ancora tempo mentre il paese arranca”.