IL giudice del lavoro Paola Marino, ha accolto i ricorsi patrocinati dall’avvocato Tullio Fortuna per conto di cinque maschere, assunte dal Teatro Biondo con contratti a termine e di somministrazione e ha condannato il Teatro a trasformare i rapporti di lavoro a tempo pieno e indeterminato.
Il Giudice, rilevato che i predetti contratti si erano di fatto svolti sin dai primi degli anni 2000 senza soluzione di continuità e senza alcuna causa che ne potesse giustificare la temporaneità,ha convertito i rapporti dei lavoratori a tempo pieno ed indeterminato, condannando il Teatro al pagamento delle differenze retributive ammontanti complessivamente a circa € 500,000, importo questo destinato a lievitare a dismisura stante il correlativo obbligo di versare i contributi previdenziali.
Il Teatro, difeso dall’avvocato Massimiliano Marinelli, aveva sostenuto che la scelta aziendale era giustificata dalle discontinue necessità del Teatro di avvalersi del servizio maschere, appaltato ad alcune agenzie ad hoc costituite, per le singole stagionalità, nei cui confronti avrebbe tutt’alpiù trovare ingresso la domanda di conversione dei rapporti di lavoro.