Ancora forse è presto per capire, ma i risultati delle primarie del Pd in Sicilia, come spesso accade, vengono salutati positivamente dalle varie anime del partito. Chi incassa un successo qui e chi lo incassa là.
Per dire: Francesco Calanna, capolista dell’area Emiliano in provincia di Messina, scrive: “Grazie a tutti i cittadini che ci hanno sostenuto la lista: “noi con Emiliano” conquista a Messina e provincia la percentuale del 25,75% ed è sicuramente il risultato più significativo della Sicilia e al di sopra della media nazionale. A Messina rappresenta la seconda componente del Pd e questa è la giusta risposta a chi pensava di mortificare la nostra presenza nel partito col gioco delle tessere e l’ostruzionismo organizzativo dei seggi”.
Quello dei seggi, ancora una volta, si è rivelato il punto debole delle primarie: si veda il caso Gela dove sono arrivati i carabinieri e l’annullamento del voto. ma non è questo quello che conta oggi perché la scontatissima vittoria di Renzi e dei renziani ci proietta verso gli equilibri possibili in vista delle elezioni regionali e delle politiche.
Chi ha vinto? Immaginiamo tutti, se consideriamo che ognuno di loro aveva un obiettivo da raggiungere e probabilmente lo ha raggiunto nell’ambito della costruzione degli equilibri all’interno di un partito che appare sempre più fragile e per nulla rafforzato dalle primarie.
Il quadro, comunque, in Sicilia è questo: hanno votato 100 mila persone ed è un dato inferiore alle consultazioni del 2013 ma oltre le aspettative. “A spoglio ancora in corso possiamo fare una prima proiezione sulle percentuali dei tre candidati in Sicilia: Renzi 65%, Orlando 21%, Emiliano 14%”. Ha annunciato Antonio Rubino, responsabile regionale dell’Organizzazione, ieri sera a proposito delle primarie del PD in Sicilia. Con una postilla di non poco conto: non è un risultato definitivo ma una proiezione sulla base dei dati raccolti alle ore 23 in tutta la Sicilia – il risultato definitivo sarà calcolato nelle prossime ore e, prima della sua ufficializzazione, dovrà essere validato dalla Commissione regionale per il congresso.
Intanto, anche con questi dati, una considerazione si può fare: la corrente dentro il Pd di Giuseppe Lumia (e del governatore Rosario Crocetta che punta alla ricandidatura alla presidenza della Regione), i cui uomini sostanzialmente si sono ritrovati tutti nell’area Emiliano, vale in Sicilia il 14% (secondo questi dati) dei 100mila che sono andati al voto.
“Un grande successo: le primarie del PD in Sicilia hanno visto la partecipazione di oltre 100 mila persone – dice Fausto Raciti, segretario regionale del PD -. Un dato che smentisce le previsioni che hanno caratterizzato il dibattito sul paventato flop delle primarie. Il popolo del PD ha risposto, e si è riconosciuto nel passaggio identitario del partito, ovvero la partecipazione. Un ‘grazie’ alle migliaia di militanti che in questi giorni si sono dati da fare per permettere questo successo, e un ‘grazie’ a tutti i cittadini che hanno fatto la fila per scegliere la guida del partito”.
Da Catania, per l’area Orlando, parla Giuseppe Berretta, che è poi il coordinatore regionale della mozione: “Ringrazio innanzitutto tutti i candidati e i sostenitori della mozione Orlando, che ci hanno creduto e che hanno fatto tutto il possibile, pur nel tempo così ristretto di questa campagna per le primarie, per dimostrare a tantissima gente la credibilità e la serietà delle proposte messe in campo da Andrea Orlando. Uno sforzo premiato da un dato che a Catania e provincia è superiore rispetto a quello ottenuto a livello nazionale e questo nonostante qui si sia registrato un incremento della partecipazione che non ha eguali nel resto del Paese”.