Ma la vera emergenza delle province per ora riguarda la cassa. Ieri si è è svolto un incontro tra il presidente dell’Ars, Ardizzone, il presidente dell’Urps, Avanti, i presidenti e commissari delle Province, con la partecipazione dell’assessore agli Enti locali, Valenti, e i capigruppo, per esaminare l’opportunità di finanziare le Province per sopperire alle esigenze amministrative nella fase intermedia fino alla istituzione dei liberi consorzi. È emerso che gli enti locali dal 2010 ad oggi hanno visto ridursi di circa 236 milioni di euro i trasferimenti dallo Stato.
Le Province siciliane hanno seria difficoltà a garantire le spese obbligatorie e la copertura dei servizi minimi essenziali: vi si dovrebbe far fronte con l’assestamento di Bilancio. Presidenti e commissari, infatti, hanno denunciato che dal primo luglio non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti e di garantire i servizi essenziali.
«Si è trattato di un incontro molto utile – ha detto il presidente dell’Ars – che ci ha consentito un approfondimento più esaustivo delle necessità delle Province siciliane, alla luce di una riforma che è già avviata e che andrà completata entro la fine dell’anno. I presidenti e i commissari, di concerto con l’assessore Valenti, si sono impegnati a presentare, nel minor tempo possibile, i risultati di un ulteriore monitoraggio della situazione finanziaria che ci permetta di approvare un assestamento di Bilancio entro la pausa estiva. Non c’ è tempo da perdere: soprattutto per venire incontro a quelle province che oggi lamentano situazioni economiche critiche».
Secondo quanto risulta a Cordaro (Pid), «i trasferimenti dalla Regione alle Province sarebbero passati da 100 a 44 milioni». Cordaro ha ricordato di avere chiesto inutilmente in sede di finanziaria che almeno venissero ripristinate le compensazioni all’eliminazione delle accise elettriche per continuare a garantire servizi di esclusiva competenza delle Province: in particolare, manutenzione delle strade provinciali e dell’edilizia scolastica.