Una bimba con sindrome di autismo ustionata nel wc della scuola. È successo in una scuola materna di Ragusa il 20 febbraio scorso ed oggi, dopo che la piccola di sei anni ha subito due interventi al centro grandi ustionati del Cannizzaro di Catania, e un terzo lo subirà il prossimo giovedì, i genitori chiedono giustizia.
Dopo essere stata accompagnata in bagno la bambina ha iniziato a piangere e urlare, rifiutandosi di essere rivestita. A quel punto, non riuscendo a calmarla, il personale dell’Istituto scolastico ha contattato i genitori dicendo, secondo quanto riportato nella denuncia, che l’alunna presentava dei lividi. Quando nel plesso è arrivato il papà, lo stesso ha subito accompagnato la piccola al Pronto soccorso dell’Ospedale di Ragusa dove le hanno riscontrato una ustione chimica ai glutei e agli arti inferiori prossimali. Dopo aver consultato i medici del centro antiveleni di Pavia che hanno consigliato una decontaminazione con fisiologica, la bambina è stata trasportata al “Centro grandi ustionati” presso l’Ospedale Cannizzaro di Catania con una prognosi di 20 giorni. Lì alla bambina sono state riscontrate nello specifico ustioni di secondo grado ai glutei e alla coscia destra, nonché ustioni di secondo e terzo grado alla coscia sinistra nella regione posteriore, sono state effettuate due medicazioni in anestesia ed una terza, per la rimozione e la sostituzione della pelle bruciata, sarà effettuata tra due giorni.
Stando alla diagnosi dei medici, ma anche al racconto del personale della Scuola, i genitori hanno appreso che durante la mattinata i bagni erano stati puliti con uno specifico prodotto chimico per la pulizia del wc, prodotto che, molto probabilmente, dopo l’uso non è stato rimosso dai gabinetti. La coppia, assistita dall’avvocato Michele Savarese del foro di Ragusa, ha presentato già formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Ragusa chiedendo che i responsabili di questo episodio vengano indagati per il reato di lesioni personali colpose gravissime. Alla Scuola, invece, sarà notificata una richiesta di risarcimento per i danni morali e fisici subiti dall’alunna.
“Si tratta – commenta l’avvocato Michele Savarese, legale dei genitori della bambina – di un episodio molto grave che merita tutto l’impegno della magistratura perché venga approfondito in tutti i suoi aspetti. I genitori, che io rappresento, chiedono giustamente di conoscere tutta la verità su quanto accaduto giorno 20 febbraio alla loro bambina ed è giusto che vengano accertate eventuali responsabilità e se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne”.