Il “candidato civico” Peppe Cassì recupera, sorpassa Antonio Tringali e diventa nuovo sindaco di Ragusa. L’avvocato Peppe Cassì, con un passato di cestista di basket, raccoglie quasi 1.500 voti in più di Antonio Tringali e vince perché è percepito come uomo nuovo della politica, fuori dagli schemi, con una professionalità ed un curriculum di tutto rispetto. Gli ha giovato anche l’immagine di sportivo che Cassì ha costruito negli anni di miliatanza della Virtus Ragusa e la cui esperienza di giocatore ha dato al neo sindaco grinta, voglia di vincere e determinazione.
“Ci ho creduto dall’inizio e ho notato che era un’onda che cresceva – dice il neo sindaco – la città ha capito la mia proposta, anche il non apparentarsi ha pagato perché è stato un fatto di coerenza. Non ho rancori per nessuno ma chi ha voluto buttarla in rissa ne ha pagato lo scotto. Per me è una bella vittoria e non parlo dell’insuccesso altrui. Posso assicurare che ce la metterò tutta. Comincerò a verificare i conti – ha concluso Cassì – a parlare con i dipendenti. Grazie a tutta la città”.
Il M5S da parte sua paga, al di là della candidatura di Antonio Tringali, per la scarsa credibilità della sua classe politica che a Ragusa inoltre è stata anche minata da guerre intestine all’interno dei due meet up della città. Per il M5s la perdita del capoluogo pesa anche a livello nazionale visto che l’attenzione per l’esito del voto era tanta. I pentastellati perdono ancora dopo il boom del 4 marzo e confermano il loro scarso appeal a livello locale. E’ successo a Modica, ad Acate, a Comiso, e soprattutto nel capoluogo dove potevano contare su 5 anni di amministrazione Piccitto. Non è bastato e Tringali ha pagato per tutti.
Tringali ha commentato a caldo la sua sconfitta: “Non abbiamo nulla da rimproverarci – ha detto – e abbiamo fatto una bella campagna elettorale con tutte le nostre forze. Lo stile è ciò che ci ha contraddistinto anche in questa campagna elettorale con un programma tutto nostro che constava anche di una copertura concreta, ma evidentemente i ragusani hanno fatto un’altra scelta. Registriamo con dispiacere anche il triste fenomeno dell’astensionismo. Ora ci aspettano cinque anni di opposizione che porteremo avanti con convinzione, io in prima persona – ha concluso – da consigliere comunale”.