Hanno lavorato fino a sera per definire gli ultimi dettagli. E arrivare stamattina a palazzo d’Orleans per la riunione di giunta di governo con tutti i tasselli al posto giusto. Il malloppone del cosiddetto Patto per la Sicilia che sarà firmato oggi alle 16,30 ad Agrigento dal presidente della regione siciliana Rosario Crocetta e dal presidente del Consiglio Matteo Renzi è dunque pronto. E vale 5,7 miliardi di euro: 2,3 miliardi dal cosiddetto Fondo di sviluppo e coesione (i soldi che arrivano dallo Stato) e 3,4 miliardi da fondi Ue e da altre fonti finanziarie.
La disponibilità finanziaria copre però solo il 90% del fabbisogno stimato dagli uffici della Regione che è di 6,3 miliardi per un totale di 1.247 interventi. Si vedrà. Molti gli interventi previsti sulle infrastrutture siciliane soprattutto strade e autostrade: una sessantina i cantieri previsti per le strade statali mentre una decina di progetti riguarderanno le autostrade. A partire dalla Siracusa-Gela cui sono destinati 300 milioni per il completamento mentre 800 milioni sono destinati all’itinerario Ragusa-Catania.
2,6 miliardi destinati all’ambiente
Ammontano a 2,6 miliardi (il 45% della disponibilità totale) le risorse destinate all’ambiente: ci sono 213 milioni per gli impianti di trattamento rifiuti e c’è 1,1 miliardi per i depuratori sui quali l’Ue ha aperto una procedura di infrazione vista l’incapacità della Sicilia (che già aveva le risorse per farlo) di intervenire in questo delicato settore. Tra i progetti importanti anche quello che riguarda la banda ultralarga, ovvero la connessione a internet ad alta velocità: il patto per la Sicilia prevede una spesa di 350 milioni.
Nell’elenco delle opere, tra le altre cose, c’è la cittadella della cultura a Messina cui sono destinati 2 milioni e c’è la cittadella giudiziaria di Catania per la quale sono previsto 40 milioni. Non c’è il reddito di inclusione sociale per le famiglie povere che il presidente della regione aveva annunciato di voler inserire in questo accordo anche se, nei giorni scorsi, Crocetta ha assicurato: «Ci stiamo lavorando».