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Regione siciliana senza liquidità, bloccate le buonuscite

La Regione siciliana non ha i soldi per trasferire le risorse al fondo pensioni e così rimangono bloccati i pagamenti delle buonuscite (i trattamenti di fine servizio in sigla Tfs) ai dipendenti regionali che sono andati in pensione. Ad avvisare i lavoratori è il direttore del Fondo Pensioni Sicilia, Ignazio Tozzo, con una nota: «Spiace dover comunicare che, a causa del mancato accredito dei fondi richiesti per il pagamento dell'indennità di buonuscita da parte dell'amministrazione regionale, questo ente temporaneamente si trova nell'impossibilità di porre in esecuzione e pagamento i provvedimenti già istruiti. Ci si scusa per il disservizio arrecato non imputabile a questo ente». Il Fondo Pensioni Sicilia, infatti, funge solo da tramite per l'erogazione delle indennità che non vengono accantonate, ma vengono pagate con somme reperite annualmente nel bilancio regionale.

In totale, servono 9 milioni 860 mila euro per versare circa 150 trattamenti di fine servizio. Ne serviranno più o meno altrettanti per pagare i tfs da qui alla fine dell'anno. Somme che, finora, un po' a causa della mancanza di liquidità dell'amministrazione, un po' per le morse del Patto di stabilità, non sono state erogate. Anche se adesso, dopo l'intesa firmata giovedì scorso dal ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, che ha concesso alla Sicilia la deroga al Patto di stabilità, l'emergenza potrebbe rientrare. È lo stesso Tozzo a non voler fare allarmismi: «La situazione potrebbe rientrare anche nel giro di pochi giorni – spiega – Infatti, non appena la Regione verserà le somme al Fondo saremo immediatamente pronti per pagare le buonuscite poiché le pratiche sono già istruite. Ma al momento queste risorse non le abbiamo e quindi ho dovuto comunicare questo ritardo e spiegare che non è un problema imputabile al Fondo».

Il trattamento di fine servizio spetta agli assunti a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2000, ha modalità di calcolo differenti differente rispetto al trattamento di fine rapporto (il primo viene calcolato con metodo retributivo, il secondo con metodo contributivo) ed è erogato in proporzione all'ultima retribuzione integralmente percepita. In base alle recenti normative non può superare i 90 mila euro.

Tratto da Ilsole24ore.com

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