L’accesso alle sale da gioco fisiche, dopo le graduali riaperture dei mesi scorsi, ora è nuovamente consentito all’interno di tutto il territorio nazionale, indipendentemente dal precedente parametro legato al colore della zona di riferimento.
Le nuove norme di accesso a casinò, sale scommesse e sale Bingo, tuttavia, a seguito del decreto legge n.111/2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 6 agosto scorso, hanno sancito in via ufficiale l’introduzione del Green Pass. Il documento di avvenuta vaccinazione, cartaceo o via QR code, è necessario per l’ingresso; l’alternativa di accesso alle strutture è l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.
Il rispetto della normativa richiede, dunque, una serie di controlli.
Palermo è stata una città apripista in questo senso, visto che, fin dall’introduzione del suddetto decreto ministeriale, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) si sono, da subito, attivati per le necessarie verifiche, con sanzioni – in caso di mancato possesso del certificato verde – che spaziano da multe tra i 400 e i 1000 euro fino alla sospensione della licenza o alla chiusura temporanea dell’attività.
Il motivo principale di questa ondata di controlli, che saranno eseguiti da vigilantes, portieri, o da sistemi di lettura automatica al momento della validazione del badge nel caso degli uffici pubblici, è probabilmente connesso al fatto che sono circa ottocentomila i lavoratori siciliani ancora non vaccinati.
Una irregolarità che, nello specifico riferimento al gioco, si estende anche agli avventori delle sale del territorio, all’interno delle quali i funzionari ADM hanno rilevato diversi casi di mancata certificazione obbligatoria.
L’attività del gioco, del resto, non ha avuto un vero e proprio “stop”, tanto che il comparto online, in fase di chiusura delle sale fisiche, ha visto uno slancio importante, con rilevanti numeri nazionali, già comunque positivi nel periodo precedente la pandemia.
A partire proprio dalla Sicilia, che, secondo il “Libro Blu” di ADM, ha visto, insieme ad altre regioni, un lieve incremento del comparto online settoriale fin dal 2019, poi confermato, nel 2020, dal rapporto i Agimeg, secondo cui, su un totale di spesa di oltre 7 miliardi di euro, quasi 5 miliardi sono stati i proventi generati proprio dall’online.
Un dato esteso a livello nazionale e probabilmente connesso a una crescente tendenza generale verso il digitale, negli anni. In questo settore, nello specifico, le soluzioni degli operatori, grazie all’indispensabile apporto tecnico delle più innovative software house, hanno cercato di riprodurre l’esperienza fisica del gioco. Importanti però, sono anche alcuni aspetti tutti legati al digitale, dalla possibilità di testare il prodotto, magari utilizzando bonus casino, con particolare riferimento a quelli “senza deposito” – ovvero senza investimento iniziale di spesa – fino alla crescente presenza di app dedicate, sia per dispositivi iOS che per Android.
L’online, nelle sue specifiche formule e soluzioni, ha dunque sostenuto, prima e durante il periodo critico della pandemia, l’attività del gioco. Le due modalità non sono però in contrasto, visto che ognuna di esse ha il proprio pubblico e le proprie proposte, tenendo conto anche dell’utenza di riferimento.
Gli amanti delle sale fisiche, comunque, secondo gli ultimi dati di settore, si sono già adeguati alle nuove norme sul “Green Pass”, visto che la media degli avventori muniti della carta verde è stimata intorno al 70 per cento circa, tra sale Bingo, slot e casinò.
Il passaporto verde, come da ultimo decreto, sarà poi obbligatorio partire dal 15 ottobre per tutti i lavoratori del comparto.