Una legge in meno ed un impianto in più. E’ la richiesta di Legambiente che chiede alla Regione Sicilia di approvare immediatamente le modifiche alla legge vigente per aumentare la differenziata porta a porta, realizzare gli impianti di riciclo dell’organico e attivare la tariffa puntuale.
“Siamo di nuovo al punto di partenza, come nel gioco del Monopoli dove si riparte dal Via. Ad ogni nuova legislatura, si ridiscute tutto per stabilire chi deve fare cosa nel ciclo dei rifiuti in Sicilia – afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, che continua: “Si prevede la riscrittura del piano regionale, si prevedono le nuove autorità d’ambito che devono, a loro volta, redigere i loro piani. Potrebbero passare anni prima che cambino le cose con tanti rischi, e cioè che i rifiuti vengano ancora portati in discarica, o all’estero, che non parta la raccolta differenziata domiciliare in tutti i comuni, che non si realizzino in tempi brevi i necessari impianti per il riciclo, a partire da quelli per il trattamento dell’organico e che non si attivi la tariffa puntuale”.
“Una legge in meno ed un impianto in più. Fare una legge di 30 articoli fa perdere solo tempo, e la Sicilia non ne ha – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Propendiamo – continua – per un percorso più snello, con poche modifiche e integrazioni alla legge 9 del 2010, mai applicata perché stravolta dal governo Crocetta con l’assessore Nicolò Marino con danni ingenti ai Comuni, economici, materiali e morali. In ogni caso, la prima riforma corretta è la riduzione delle autorità d’ambito che, però, non possono essere disegnate in base ai territori delle ex province, ma sulla base della localizzazione degli impianti di trattamento (che spetta alla Regione), a partire dall’umido. Occorre, quindi, ottimizzare la programmazione degli impianti con le autorità d’ambito”.
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