Last updated on 26 luglio 2018
Il Presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Calogero Ferlisi ha parzialmente sospeso l’efficacia della ordinanza del 7 giugno emessa dal Presidente della Regione Musumeci in qualità di commissario per l’emergenza rifiuti. Il provvedimento è stato ammesso a seguito di un ricorso presentato dal Comune di Palermo tramite la propria Avvocatura. In particolare è stata sospesa la parte dell’ordinanza che prevedeva la decadenza dei sindaci che non avessero affidato a ditte private esterne entro il 31 luglio alcuni servizi legati allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
Per il Presidente del TAR, “dal limitato ed interinale accoglimento della misura cautelare (cioè della parziale sospensione dell’ordinanza solo nella parte riguardante la decadenza dei sindaci, ndr) non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per l’Amministrazione regionale, che anzi potrà fruire di un certo lasso di tempo per sollecitare i comuni interessati ad attuare, in concreto, l’imprescindibile principio di “leale collaborazione” con la Regione per una definitiva soluzione dell’ultradecennale situazione di emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti; nel medesimo lasso i tempo, l’Amministrazione regionale ben potrà, tramite i nominandi commissari, disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti dall’ordinanza impugnata; viceversa, la prevista decadenza degli organi comunali potrebbe, verosimilmente, determinare una gravissima situazione di conflitto istituzionale ed amministrativo tale da pregiudicare, comunque, il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza impugnata”.
Commentando la decisione del Tribunale amministrativo, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha affermato che “si tratta certamente di un provvedimento importante che conferma innanzitutto la necessità di un rapporto collaborativo e dialogante fra tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte, che in modo responsabile devono fare scelte sicuramente urgenti ma certamente applicabili e realistiche. Il quadro che di delinea conferma la necessità di un piano organico e complessivo di impiantistica pubblica regionale, afferente tutti i settori della raccolta dei rifiuti e conferma l’importanza della differenziata e del suo potenziamento, per il quale credo che sia massimo l’impegno di tutti i sindaci siciliani. Solo così potremo finalmente uscire da quello stato di “calamità istituzionale” creato dalle carenze e dai ritardi della struttura regionale negli ultimi venti anni”.
“La sospensione disposta dal Presidente del Tar Sicilia dell’ordinanza del Dipartimento Rifiuti che prevedeva la decadenza dei sindaci, conferma la necessità – più volte ribadita anche dall’Anci – di un reale cambiamento della politica regionale in tema di rifiuti dopo anni di disattenzione e assenza di impiantistica che hanno generato una situazione di calamità istituzionale – ha detto il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, a margine dell’incontro Anci Giovani, svoltosi questa mattina a Villa Niscemi -. Resta, ovviamente, l’impegno di tutte le amministrazioni comunali – ha concluso Orlando – a promuovere la raccolta differenziata e a contribuire ad una reale collaborazione istituzionale con la Regione ancora purtroppo condizionata da pluriennale disattenzione e confusione”.
“Lo avevamo detto per tempo – afferma Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars – Musumeci sbaglia a scaricare le responsabilità sui sindaci invece di trovare soluzioni condivise. Dopo la sospensiva del Tar il presidente della Regione Siciliana venga in Parlamento e riferisca come intende affrontare l’emergenza”.
“Il tentativo di Musumeci di scaricare sui sindaci il grave fardello degli oneri per spedire i rifiuti all’estero è stato pesantemente bocciato dal Tribunale Amministrativo. Sebbene si tratti solo di una sospensiva è un segnale pesantissimo per Musumeci e soci. I cittadini non possono essere l’anello debole di una catena che ha arricchito i soliti noti”. A dirlo sono i componenti della Commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino, Stefania Campo, Nuccio Di Paola e Valentina Palmeri. “Come abbiamo più volte denunciato – spiega Giampiero Trizzino – l’ordinanza di Musumeci, non stava ne’ in cielo ne’ in terra. Anche il fatto di costringere i sindaci siciliani a sottoscrivere accordi con quattro società private, individuate senza alcun bando ma con un semplice avviso, risultava una soluzione alquanto nebulosa. Tra queste aziende peraltro, alcune di esse risultano coinvolte in pesanti inchieste giudiziarie per irregolarità gestionali e ambientali. Altra nota a nostro avviso tutt’altro che chiara è che alcune di queste, si occupano anche di smaltimento di rifiuti e ora avrebbero dovuto occuparsi del trasporto fuori dalla regione. Un business a quanto pare ereditario per poche aziende ‘elette’. Con la sospensiva i nodi vengono al pettine e Musumeci, dovrà trovare una soluzione per la grande mole di rifiuti che sarebbero dovuti partire e che adesso andranno smaltiti durante il periodo del gran caldo estivo, – conclude Trizzino – con la possibilità di una nuova emergenza”.
Per il presidente della Regione Nello Musumeci invece “il decreto del Tar di Palermo è il riconoscimento della serietà e legittimità della nostra ordinanza sui rifiuti. Si sospende soltanto la decadenza dei sindaci inadempienti, ma si conferma la bontà di tutta l’ordinanza sorretta – sono parole del magistrato – “da forti e articolate motivazioni”. Secondo il Tar, l’ordinanza regionale “impone doverosamente ai Comuni che non abbiano raggiunto la soglia di raccolta differenziata di almeno il 30 per cento di attivarsi immediatamente entro il 31 luglio 2018” e, di fatto, autorizza l’amministrazione regionale a “disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei Comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti con l’ordinanza regionale. Nelle prossime ore – afferma il presidente Musumeci – il governo della Regione adotterà tutte le misure necessarie, senza escludere la nomina dei commissari, come ci autorizza a fare lo stesso Tar. Confido, tuttavia – aggiunge il governatore – nella leale collaborazione dei Comuni e soprattutto dei sindaci delle grandi città capoluogo che da decenni non si occupano, colpevolmente, della raccolta differenziata, in una disarmante alleanza con passati governi regionali omissivi e compiacenti, utilizzati ancora oggi da alcuni amministratori come comodo alibi per eludere i propri obblighi di legge in materia di rifiuti”.
“Per la prima volta una decisione di grande impatto del governo regionale non viene travolta dal Tar, come non era mai accaduto negli anni passati – commenta il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Siciliano, Giuseppe Milazzo -. Le opposizioni, invece di blaterare – M5S in testa – dovrebbero imparare a leggere le decisioni dei giudici: in questo caso tutto l’impianto dell’ordinanza, compresa la decisione di sostituire i comuni con commissari nominati dalla Regione è del tutto salva. Adesso si è capito che sui rifiuti si fa sul serio. Se ne faccia una ragione il sindaco Orlando che adesso deve essere consequenziale. Basta chiacchiere”.
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