Riscossione Sicilia si prepara a rendere pubblico un altro elenco. Dopo quello dei deputati regionali morosi, ecco che sta per arrivare quello dei parlamentari nazionali siciliani. Lo annuncia Antonio Fiumefreddo.
”I parlamentari regionali sono cittadini come tutti gli altri, non mi sembra di aver fatto nulla di rivoluzionario, io ho l’obbligo di procedere nei confronti dei parlamentari come per tutti gli altri cittadini” dichiara su Sudpress Fiumefreddo. “L’abnormità della violenza che in questi giorni si sta mostrando nei miei confronti è sintomatica; io di cosa sono accusato? Di avere attentato ad un corpo politico che sarebbe il parlamento siciliano, per avere osato avvisare questi parlamentari che, alla stregua di tutti gli altri cittadini, che avremmo preteso da loro il pagamento delle loro esposizioni con l’erario e che se non l’avessero fatto li avremmo pignorati. In un paese civile, in un paese normale, che avesse un suo buon senso, tutto questo sarebbe stata una non notizia. In Sicilia invece pare che le cose funzionino al contrario. Ora, se a Roma è stata fatta un’ordinanza sul cosiddetto “Mondo di Mezzo”, forse in Sicilia bisognerebbe indagare sul “Mondo all’Incontrario”, ma probabilmente non basterebbero le celle delle carceri siciliane che andrebbero riempite”. Fiumefreddo non ci sta e annuncia nuovi provvedimenti questa volta per i parlamentari nazionali: Mi chiedo, non è abnorme questa violenza? Perchè fare il proprio dovere dovrebbe essere considerato un oltraggio dal Parlamento siciiliano, o meglio, dal presidente del parlamento siciliano? Io non ho nulla contro i deputati regionali che anzi, devo dire, sono corsi in massa a rateizzare e quindi a fare il loro dovere. Abbiamo fatto con i deputati regionali quello che facciamo tutti i giorni con i cittadini e domani mattina, anche per evitare che qualcuno pensi che noi abbiamo una sorta di fissazione, di fumus persecutionis, nei confronti dei deputati regionali, ci dedicheremo ai deputati nazionali e verificheremo le singole posizioni, ma anche lì perchè si tratta di cittadini abbienti, che hanno una certa disponibilità e se per caso ci sono delle pendenze col fisco è più facile recuperarle, quindi nulla di trascendentale che giustifichi la violenza di questi giorni”. Sul futuro di Riscossione Sicilia invece è fiducioso Fiumefreddo e afferma:
“Riscossione Sicilia può avere un grande futuro, ha una grande forza che sono i suoi 702 dipendenti, che sono dei grandi lavoratori, ma ha necessità che ci sia un sostegno forte della politica, cioè che la riscossione passi dall’8%, storica percentuale della riscossione in Sicilia, a percentuali più civili, più alte. Per fare questo abbiamo potuto registrare la vicinanza quotidiana del presidente Crocetta, dell’intero governo, degli assessori che si sono succeduti, e però non mi pare che ci sia quella trasversalità che per ragioni giuste si dovrebbe avere”.
“Io non sono un evasore – dice Crocetta all’ANSA – Quando ho ricevuto la cartella esattoriale da Riscossione Sicilia ho incaricato il mio fiscalista di richiedere la rateizzazione che ho ottenuto, pur non dovendo pagare alcune cose che mi venivano contestate e sto pagando ogni mese. Poi chiederò il rimborso”. Crocetta ha ricevuto una cartella da 39.513,83 euro. “Dentro c’era di tutto – spiega – persino delle contravvenzioni per infrazione al codice della strada, solo che io non ho l’automobile. Evidentemente sto pagando per qualcun altro, ci sono anche multe per affissioni elettorali, messe a mio carico solo perché la lista per le regionali portava il mio nome. Il fiscalista mi aveva consigliato di oppormi, ma ho preferito pagare intanto, poi chiederò i rimborsi”.