Una parte del latte ragusano sarà trasformato in Calabria. Una scelta caldeggiata e ottenuta dalla Coldiretti ragusana che ha così voluto rompere il mercato locale e cercare acquirenti altrove. I trasformatori calabresi, due aziende collegate alla Granarolo, pagheranno il latte ragusano a 40 centesimi al litro, ovvero tre centesimi in più rispetto ai 37 pagati dalle industrie siciliane. A fornire il latte alle aziende calabresi saranno 15 produttori ragusani sul totale di 800 imprese per un totale di 25 mila capi bovini da latte e 150 milioni di litri di latte annui prodotti: si tratta di singoli produttori che hanno voluto sposare il progetto della Coldiretti impegnandosi in questa fase a fornire 150mila litri di latte. «Per le nostre aziende – dice il direttore della Coldiretti ragusana Pietro Greco – è un accordo commerciale economicamente valido ma è anche l’ennesimo atto che mira a risollevare il comparto in un momento sicuramente molto difficile».
Nel frattempo Coldiretti ha avviato un tavolo tecnico per definire una piattaforma di interventi a medio e lungo termine: dalla tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari, ai controlli sulla filiera del latte, alla tutela della qualità del prodotto, alla tracciabilità dei prodotti trasformati come i formaggi e le mozzarelle. «Vogliamo restituire dignità ai nostri produttori – dice Gianfranco Cunsolo, presidente della Coldiretti di Ragusa – a coloro che, tra mille difficoltà, continuano a lavorare in un mercato purtroppo senza regole».
L’accordo per la fornitura del latte alle aziende calabresi si prefigura come una vera e propria guerra commerciale, soprattutto perché parte da una parte della Sicilia in cui si produce l’80% del latte regionale: da una parte vi è la Granarolo che punta a conquistare fette di mercato importanti nell’isola, dall’altra invece Parmalat e Zappalà che ormai da un decennio hanno il controllo del latte e dei trasformati in Sicilia. «E’ un primo ma significativo risultato – dice il direttore della Cooperativa Progetto natura Salvatore Cascone – il coinvolgimento dei singoli produttori in questo accordo che darà sicuramente risultati interessanti. Per la prima volta il mondo agricolo ragusano ha dato segnali di compattezza».
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