Il contratto di co – marketing che regolava i rapporti tra l’aeroporto di Trapani Birgi, “Vincenzo Florio”, gestito dalla società Airgest, e la compagnia irlandese Ryanair, è scaduto lo scorso 31 marzo. Era un contratto triennale 2014 – 2017. Del nuovo contratto non c’è nemmeno l’ombra. Questo perchè la Regione Siciliana si è impegnata a versare i soldi necessari, ma non è stata ancora approvata la legge finanziaria. Senza soldi certi, nessuno si può sedere al tavolo della trattativa.
Nel frattempo Airgest ha un buco di 14 milioni di euro. L’interlocutore del nuovo contratto con Ryanair non sarà più nè la Provincia (ente sciolto, con il Libero Consorzio ancora commissariato) nè la Camera di Commercio, ma l’Airgest direttamente, che dovrà versare i soldi girati dalla Regione e quelli raccolti dai Comuni della provincia di Trapani: 2 milioni di euro per 3 anni. Prima, però, si procederà ad un bando, per dare legittimità ad un percorso, finora ai limiti dell’illegalità (in Unione Europea è vietato che enti territoriali diano soldi direttamente ad una compagnia aerea, perchè è contrario alle regole sulla libera concorrenza).
Il fatto è che i Comuni non hanno i soldi neanche per pagare le cifre degli anni in corso. Mancano all’appello 843.800 euro. Nel dettaglio, devono ancora pagare i Comuni di Castelvetrano (265.600 euro), Favignana (70.400 euro), Valderice (158.600 euro), Custonaci (29.700 euro), Petrosino (54.900 euro), Calatafimi-Segesta (22.500 euro), Campobello di Mazara (48.800 euro), Pantelleria (79.800 euro), Salemi (19.800 euro), Partanna (18.200 euro), Santa Ninfa (36.600 euro), Vita (3.300 euro), Salaparuta (18.300 euro) e Poggioreale (17.300 euro). Santa Ninfa non ha mai uscito un euro, Pantelleria dal 2014 si rifiuta di contribuire.