“Sabato pomeriggio, Sicilia: riapriamo una delle arterie a quattro corsie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi (ricordate gli impegni per rimettere a posto le strade in Sicilia?). Poi firmiamo il Patto per Palermo e il Patto per Catania, visitando entrambe le città”.
Lo annuncia il premier Matteo Renzi, elencando nell’e-news gli appuntamenti dei prossimi giorni.
E sulla visita del presidente del Consiglio arriva anche la conferma su Twitter del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone “Matteo Renzi sabato in Sicilia firma Patto per Palermo e Catania grande impegno per la Sicilia e le sue infrastrutture”.
Il premier era stato in visita a Gela e Termini Imerese nell’agosto del 2014 nel suo tour fra le zone italiane di crisi. Poi a settembre a Palermo, a Brancaccio per l’inizio dell’anno scolastico e a Mondello per visitare la start up Mosaicoon. Qualche settimana fa il suo arrivo a Lampedusa.
“Per troppi anni l’italia ha buttato via fondi europei – scrive Renzi – anche perché la riforma del titolo V e l’eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Abbiamo cambiato metodo. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi. Si scrive cosa, quando, come, perché”. Per Palermo e Catania accordi che prevedono risorse aggiuntive del governo ai fondi Ue a disposizione delle città per infrastrutture produttive e di interesse sociale. “Per Catania si parla di 700-750 milioni di euro, metà dai fondi Pon e metà governativi – spiega il sindaco Enzo Bianco – con interventi che riguardano teatri, musei ma anche la superstrada Catania-Etna”.
Renzi spostandosi da Palermo a Catania taglierà il nastro del raccordo che da Caltanissetta arriva all’autostrada Palermo-Catania che fa parte del raddoppio della Caltanissetta-Agrigento.
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