Saldi in Sicilia dal 2 Gennaio. ’Già si pensa agli sconti che quest’anno la Sicilia anticipa rispetto a tutte le altre regioni. I saldi, anzichè il 5, inizieranno sabato 2 gennaio.
La decisione di fare iniziare gli sconti prima era stata già annunciata ad ottobre, quando all’indomani della riunione con le associazioni dei commercianti, consumatori e grande distribuzione con l’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello era stato firmato il decreto che anticipava i saldi invernali al 2 gennaio 2016 (negli ultimi due anni sono iniziati il 5 gennaio) e prolungava il periodo in cui è possibile mettere la merce in promozione.Durante i primi giorni le percentuali di sconto andranno dal 20% al 30%. Verso la fine, invece, sarà possibile trovare prodotti anche al 70-80%.
Gli sconti dei saldi in Sicilia proseguiranno fino al 15 marzo 2016 ma per meglio dire fino ad esaurimento scorte della merce; da quella data infatti entrerà ufficialmente nei negozi la collezione Primavera Estate 2016.
I saldi sono le vendite a prezzi scontati nel settore commerciale dell’abbigliamento, che avvengono di solito in due periodi dell’anno: dopo le feste natalizie e ai primi di luglio. La parola viene dal lessico commerciale: la differenza tra le entrate e le uscite sono un “saldo”, positivo o negativo, e i “saldi” sono quindi quello che non è stato venduto in un negozio alla fine della stagione e la vendita stessa di quei capi invenduti.
Le prime leggi che interessano le vendite straordinarie risalgono al periodo fascista in cui sono state introdotte le due categorie delle “vendite straordinarie” e delle “vendite di liquidazione”. I commercianti potevano scegliere liberamente il periodo dell’anno in cui fare le vendite straordinarie. Con una legge del 1980, le Camere di commercio stabilivano i periodi dell’anno, al massimo due, in cui si potevano tenere i saldi, che non potevano durare più di quattro settimane. La pubblicità non poteva essere “ingannevole” e il venditore aveva l’obbligo di dimostrare, in caso di controlli, che aveva effettivamente fatto gli sconti promessi rispetto ai prezzi precedenti. Nel 1998 si intervenne ancora sulle date, stabilendo che fossero le singole regioni a decidere quando poter iniziare i saldi. I saldi non esistono solo in Italia: molti paesi europei stabiliscono legislazioni particolari per le vendite promozionali.
Ma sarà veramente una buona spesa? Si riuscirà ad approfittare bene dei ribassi? A dire il vero, nei giorni precedenti, anche al Natale, in molti negozi sono partite delle promozioni e con le varie fidelity card e le offerte online si è comunque potuto comprare il dovuto senza dare fondo al portafoglio.
L’Unc, l’Unione Nazionale Consumatori, dopo aver analizzato gli sconti praticati dai commercianti dal 2011 al 2015, e i dati Istat per il trend di quest’anno, prevede sconti record per gli imminenti saldi, causa ancora la scia della crisi. Difatti, i commercianti sono stati indotti dalla crisi a ridurre notevolmente i prezzi. Ma ilCodacons, con il presidente Carlo Rienzi, frena l’enfasi per gli imminenti saldi: “I cittadini arrivano all’avvio degli sconti di fine stagione col portafogli già svuotato dalle spese per le feste natalizie e di fine anno. Questo impedisce ad una buona fetta di popolazione di approfittare dei saldi, e limita fortemente la spesa complessiva degli italiani. È quanto mai necessario rivedere totalmente la politica degli sconti di fine stagione, liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti”. Quasi 1 famiglia su 2, il 45% approfitterà dei saldi, ma con acquisti e spese limitate, con un budget di circa 184 euro a persona, causa l’eccessiva vicinanza tra le feste natalizie ed il periodo dei saldi.
La Codacons, come ogni anno, chiede di fare molta attenzione ai prezzi esposti dai negozianti, per evitare truffe, e per questo motivo diffonde il decalogo dei 10 consigli d’oro per fare acquisti in totale sicurezza. Primo: conservare lo scontrino, perché i capi si possono sempre cambiare entro due mesi di tempo. Secondo: la merce in vendita non deve essere fondi di magazzino, ma ciò che è avanzato della stagione che sta per concludersi. Terzo: conviene girare nei negozi i giorni prima dell’inizio dei saldi, eventualmente segnandosi il prezzo dell’articolo che si vuole acquistare in saldo, e comunque non fermarsi al primo rivenditore. Quarto: iniziare a far spese avendo le idee chiare su ciò che si vuole acquistare, valutando ovviamente la qualità del prodotto anche dalla descrizione del capo sull’etichetta. Quinto: diffidare degli sconti superiori al 50 %, che spesso nascondono merce vecchia. Sesto: servirsi, sempre se possibile, dal proprio rivenditore di fiducia o almeno acquistare merce di cui già si conosceva il prezzo. Settimo: non conviene acquistare nei negozi che coprono le vetrine e non permettono di vedere la merce all’interno e, soprattutto, che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo. Ottavo: è a discrezione del negoziante la prova dei capi, ma è opportuno diffidare da chi non lo consente. Nono: in tutti i negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare i pagamenti con queste modalità, anche per i saldi, senza alcun onere aggiuntivo. Decimo: nel caso in cui si pensa di essere stati truffati, bisogna rivolgersi immediatamente al Condacons, oppure ai vigili urbani.
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