Non si è affatto chiusa la battaglia sulla possibile sanatoria di una parte delle case costruite abusivamente in Sicilia entro i 150 metri dalla costa. Ieri l’emendamento presentato dal deputato regionale di Trapani, Mimmo Fazio, è stato ufficialmente dichiarato inammissibile in aula, all’Ars, nella discussione del disegno di legge sul riordino dell’edilizia. Ma in realtà è tutto rinviato a Settembre, dato che gira l’idea di riproporre l’emendamento Fazio in un nuovo disegno di legge alla ripresa dei lavori dell’Ars dopo la pausa estiva. Tra l’altro ci sarebbe anche l’appoggio del capogruppo dell’Udc, un altro Mimmo, Turano, e anche lui della provincia di Trapani.
«La politica siciliana ha consumato l’ennesimo strappo e alzato un’altra barriera di separazione tra sé, i cittadini siciliani ed i loro problemi – dichiara Fazio – In particolare quelli creati dalla sovrapposizione di norme urbanistiche che, dal 1976, non hanno dato ai cittadini indicazioni certe ed in tempi rapidi cui conformare la propria condotta per costruire e realizzare gli immobili nei 150 metri dalla battigia, salvo considerarli abusivi per l’effetto retroattivo della legge del 1991″. Per Fazio “ancora una volta, l’ARS, ha deciso non decidere, di lasciare nel limbo dell’incertezza migliaia di cittadini, di non assumersi la responsabilità di una posizione chiara, netta, definitiva. Spiace osservare come la mia iniziativa sia stata manipolata e, soprattutto, boicottata da un fronte che va dalle associazioni ambientaliste al ministro per l’ambiente”. E infine: “La mia proposta, al netto delle polemiche precedenti alla discussione d’aula, ed al netto della dialettica, spero abbia avuto almeno il merito di riportare nell’agenda politica dell’ARS il tema”.
Insomma, per Fazio le case costruite sul mare dopo il 1976 sono rimaste per quindici anni in un limbo: la legge che le definisce abusive, infatti, è stata approvata dall’Ars solo nel 1991: “Ai siciliani per anni è stato detto che potevano costruire e all’improvviso si è scoperto che erano abusivi”. Certo, il tema ormai è in agenda, e prima o poi ritornerà. Nella maggioranza si auspica di coinvolgere anche l’Assessore al Territorio, Maurizio Croce, che invece è molto freddo sulla vicenda.