Situazione paradossale quella che stanno vivendo i medici di pediatria e neonatologia all’ospedale Maggiore di Modica. Nell’ultimo periodo a gestire il reparto, la sala parto con i nuovi nati e le consulenze del pronto soccorso sono rimasti solo tre medici.
È questo quello che sta accadendo nel nosocomio della contea. E pur di garantire la funzionalità dei servizi i pediatri in forza stanno esercitando turni massacranti.
La Divisione di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Modica ha un bacino d’utenza molto ampio che comprende tutto il circondario e supera anche i confini della provincia iblea e non solo visto che gestisce anche l’arrivo dei piccoli migranti sbarcati. L’organico, però, è fortemente carente. Di sette medici che dovrebbero completare la rosa dei sanitari in servizio solo tre sono operativi. E non c’è nemmeno un primario a dirigerli. L’incarico è stato assegnato temporaneamente ad interim al Dr. Giaccone, primario della neonatologia di Ragusa che quindi non è un turnista. Gli altri quattro medici sono rispettivamente due in aspettativa, uno in congedo e una in maternità.
La pianta organica prevede 7 dirigenti medici per poter garantire la guardia attiva in un punto nascita con la presenza del medico h24. Ad oggi, però, questo non si può più garantire. Con tale organico il pediatra di turno in reparto è solo uno, mentre un altro è reperibile per eventuali trasferimenti in altre strutture; qualora si rendesse necessario eseguire un trasferimento di mattina il reparto di pediatria e la sala parto restano sprovvisti del pediatra stesso.
Inoltre il medico di turno dovrà far fronte alle urgenze inviate dal pronto soccorso, ai ricoverati in reparto di Pediatria ed ai neonati in Ostetricia, e dovrà assistere ai parti, lasciando in tal caso scoperto il reparto per eventuali urgenze. E tutto questo senza i riposi adeguati prescritti dalla legge.
Perciò per poterla mantenere la pediatria “viva” gli attuali medici in servizio garantiscono la loro presenza fisica la mattina e il pomeriggio ma rimangono in reperibilità la notte e i festivi.
In più si aggiunge anche la paradossale vicenda di un avviso pubblico espletato a luglio dall’Asp per il reperimento di nuove risorse pediatriche che ha visto l’assegnazione di incarichi ad un pediatra e ad una neonatologa che però alla fine sono stati destinati al Maria Paterno Arezzo di Ragusa nonostante i reparti iblei non avessero necessità impellenti di ampliamento del proprio organico.
Anche per questo e non solo i medici “superstiti” hanno scritto in questo ultimo periodo a tutti dirigenti del comparto sanitario e amministrativo fino ad arrivare al nuovo commissario dell’Asp 7, Lucio Ficarra, lamentando la carenza di medici turnisti a Modica e chiedendo una soluzione del problema che sia più celere possibile rimarcando a più riprese la mancata assegnazione dei neo specializzati. Ci si interroga proprio su queste due nuove unità pediatriche in forza presso l’Asp iblea dal 1 agosto e sulla motivazione che ha spinto l’ex direttore generale ad assegnarli a Ragusa. Così facendo, mentre a Modica, dove si opera sia assistenza pediatrica che neonatale, per poter avere sette giorni consecutivi di congedo estivo, bisogna fare turni massacranti, gli omologhi ragusani , invece, possono godere tranquillamente di 15-20 giorni di ferie estive. La situazione si è ulteriormente incancrenita anche perché il reggente ad interim dell’unità operativa di pediatria modicana non ha attivato nessun ordine di servizio per spostare temporaneamente anche solo un medico da Ragusa a Modica facendo cosi regredire il servizio di pediatria dove si è passati da una guardia attiva h24 ad una reperibilità notturna e festiva , sguarnendo di fatto di un importante servizio l’ospedale e la città di Modica”.