Finisce l’era della schizofrenia nei costi della sanità in Italia, con una siringa che arriva a costare otto volte di più da una Regione ad un’altra. Partono infatti le centrali uniche d’acquisto, e si comincia proprio dalle siringhe. L’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, ha annunciato che “entro marzo dovrebbe partire una gara per l’acquisto delle siringhe, che avranno quindi un prezzo standard per tutto il territorio nazionale”. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presente all’incontro tenutosi al ministero dell’Economia, ha aggiunto: “Con le centrali uniche d’acquisto è evidente che il costo subirà un calo molto forte“.
Ad andare a spulciare nei conti delle Asl del Belpaese è stata l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e quello che emerge dall’ ultimo rapporto è il caos. Comprare una siringa sterile dovrebbe costare ad una Asl o un ospedale solo 2 centesimi di euro, e non 65 centesimi come avviene in qualche parte della penisola. Mentre il costo di una giornata alimentare di un paziente non dovrebbe superare i 9,40 euro, e il singolo pasto del dipendente non dovrebbe andare oltre i 4,62 euro. E risparmi si potrebbero ottenere anche dai servizi di lavanderia, non superando il costo, per ogni paziente, di 3,50 euro per ogni giornata di degenza.
“In linea di massima ci attendiamo con questo sistema tra il 15 e il 20% di risparmi, ma non è solo questione di risparmio, il sistema ci aiuterà anche a migliorare l’analisi del processo d’acquisto”, ha spiegato il ministro.
Addio quindi alle 35mila “centrali di acquisto” nella Pubblica amministrazione, che verranno ridotte a sole 33. Il sistema, che nel 2016 entra in fase operativa, è stato presentato al convegno “Acquisti trasparenti: la P.a. semplifica e spende meglio” al ministero dell’Economia. Il sistema prevede una centrale nazionale di acquisto, la Consip, 21 centrali regionali, 2 province e 9 città metropolitane. Per il 2016 saranno affrontate 19 categorie merceologiche di cui 14 riguardanti la sanità, dagli stent alle siringhe. Con l’introduzione delle nuove metodologie ci saranno risparmi previsti per 12,6 miliardi di euro nella spesa sanitaria e per 3 miliardi in quella comune.
“Le risorse che vengono liberate vengono poi reinvestite nel sistema – ha spiegato Lorenzin -, è una macchina virtuosa che può finanziare una cosa piuttosto che un’altra. Il concetto è questo, noi abbiamo vincolato 800 milioni del miliardo in più per la sanità nell’ultima legge di Stabilità per i Lea, è evidente che le Regioni più riescono a risparmiare più possono spendere per le altre cose. Il concetto è liberare risorse da reinvestire nel sistema sanitario come nella filosofia del Patto della Salute, poi in seguito dovremo fare una valutazione di quale sono le prospettive di spesa al massimo dell’efficienza peri prossimi anni».
Spesso una siringa viene acquistata 4 centesimi da un ospedale e più di 24 da un altro.
E in Sicilia? L’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi spiega oggi sul Giornale di Sicilia: «La Sicilia è già all’avanguardia perché come annunciato, entro fine mese avremo la composizione della nuova centrale unica per gli appalti». Gucciardi aveva anche detto che saranno ottenuti cento milioni di risparmi entro l’anno eliminando gli sprechi nella sanità siciliana. «Abbiamo potenziato i controlli degli appalti di Asp e ospedali – ha detto Gucciardi – con cui stiamo accertando che molte gare vengono affidate in modo inadeguato e con costi eccessivi». L’assessore poi ha aggiunto: «L’impegno sarà completato attraverso la centrale unica degli acquisti che entro un mese sarà operativa gestendo tutti gli appalti di Asp e ospedali per garantire costi inferiori e uguali in tutte le strutture». Gucciardi ha anche spiegato che tra gli ultimi sprechi scoperti c’è pure un bando per i computer e la rete informatica di un’azienda sanitaria che era stato affidato inizialmente per otto milioni di euro:la gara è stata annullata, i parametri corretti, e la stessa fornitura informatica è stata acquistata con 2,5 milioni di euro.