PALERMO – «Noi abbiamo fatto tutto ciò che era necessario fare ora tocca alla Regione agire e non proponendo nuovi tagli». A parlare è Barbara Cittadini, presidente regionale dell’Aiop (l’Associazione dell’ospedalità privata) a margine di un convegno sulla razionalizzazione della spesa sanitaria organizzato dalla Idem.
«Dobbiamo ammettere che qualcosa di rilevante, in questi anni, è stato fatto, non solo rispetto alla riduzione del deficit sanitario, ma anche rispetto all’efficientamento del sistema, nel suo complesso. Siamo all’inizio di un lungo e impervio percorso verso l’efficienza del sistema, che l’Aiop ha ritenuto di dovere condividere, con quella responsabilità sociale, che ritengo, dovrebbero avere tutti gli operatori del settore. Non senza una punta di orgoglio, posso dire che il comparto privato ha partecipato attivamente ai sacrifici, con quel senso di responsabilità che è proprio degli imprenditori del settore. Ricordo che il comparto ha rimodulato oltre 500 posti letto da acuti in riabilitazione/lungodegenza ed ha subito riduzioni delle assegnazioni di spesa per 150 milioni in tre anni. Il progetto regionale non è stato del tutto realizzato, e molto vi è ancora da fare, sopratutto sul versante delle misure strutturali, atteso che, ancora, nel settore pubblico molte trasformazioni sono ancora in itinere. Tant’è che è stato necessario emanare anche il il piano 2010/12 di prosecuzione del Piano di rientro, ancora in fase di attuazione».
L’assessore Borsellino ha annunciato un nuovo piano di “razionalizzazione” in cui gli imprenditori intravedete nuovi tagli.
«Vedremo in concreto cosa ci sarà nel piano: ho già detto e ripeto che noi non accetteremo nuovi tagli orizzontali. Serve criterio altrimenti non c’è speranza per le nostre strutture. Per il momento posso dire che è indispensabile ed improcrastinabile intraprendere un percorso condiviso da tutti i soggetti coinvolti, fatto, ove necessario, anche di sacrifici e di scelte non facili, per sostenere il risanamento del bilancio, che il Parlamento siciliano ha approvato appena qualche giorno fa, e l’efficientamento del sistema sanitario. L’obiettivo deve essere quello di razionalizzare la spesa, ma di pensare, al contempo, di programmare interventi capaci di aiutare imprese e cittadini a superare la crisi e rilanciare un’economia sana. Occorre fare molta attenzione a non innescare effetti perversi, attraverso progetti troppo ambiziosi, che, perdendo di vista le conseguenze che provocherebbero, rischiano di destabilizzare il sistema e di fare aumentare la disoccupazione, già ai minimi storici».
La proposta del tavolo sottintende la richiesta di essere sentiti prima che tutto sia deciso.
«Serve un tavolo di confronto attivo e permanente fra le parti interessate e ciò consentirà di affrontare i problemi, cercando di trovare il giusto equilibrio e la necessaria mediazione tra le esigenze e le opportunità. E’ necessario sapere affrontare con intelligenza, lungimiranza e determinazione le problematiche che si presenteranno. Se da un lato, infatti, occorre tenere ben presente il contenimento della spesa pubblica sanitaria per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità finanziaria, dall’altro bisogna tendere a garantire sempre livelli ottimali di assistenza ai cittadini. Operazione certamente non facile. Contemperare l’esigenza della riduzione della spesa garantendo una elevata qualità, può apparire contraddittorio, ma, in realtà, non è impossibile. Basterebbe individuare ed eliminare gli sprechi, liberando così le risorse che potrebbero essere allocate là dove sono più utili e necessarie. Basterebbe, in altre parole, entrare in una logica di “produttività” e di “efficienza ed efficacia” propria delle aziende sane.