Gli sbarchi di oltre 700mila migranti sulle coste italiane hanno generato un guadagno illecito pari a 4,2 miliardi di euro, con un incremento di oltre 300 punti percentuali nel triennio 2014-2016 rispetto al triennio precedente. É quanto sostiene uno studio sull’economia locale calabrese realizzato da Demoskopika per conto della Bcc Mediocrati su “L’altra Calabria. Stranieri e migranti nell’economia regionale”.
“La criminalità organizzata italiana – è scritto in una nota dell’istituto di ricerca – ha concesso ai gruppi malavitosi trasnazionali, con in testa le organizzazioni cinesi, magrebine, nigeriane e albanesi, di poter gestire l’intera filiera del traffico degli esseri umani. In cambio del denaro per il trasferimento e i servizi annessi, spesso anticipato dal trafficante, i migranti sono totalmente asserviti alle organizzazioni criminali almeno fino all’estinzione del debito contratto”.
Il placet di ‘ndrangheta, mafia, camorra e Sacra Corona Unita, afferma Demoskopika, “avviene per alcuni motivi prioritari. In primo luogo, la concessione dei sodalizi criminali italiani, ‘ndrangheta in testa, alle organizzazioni di trafficanti di esseri umani ottiene il beneficio di una ‘complicità criminale organizzativa’ di queste ultime nel mercato degli stupefacenti il cui giro d’affari è, senza alcun dubbio, più remunerativo dell’arrivo dei clandestini. In secondo luogo, perché la criminalità organizzata italiana può ottenere elevati guadagni da appalti e subappalti, vinti al ribasso, potendo disporre di un esercito di lavoratori a basso costo”.