Sbiancamento anale a spese del servizio sanitario nazionale? Qui siamo oltre. E, stando alle rivelazioni del settimanale L’Espresso, ormai è tutta la Sicilia ad essere sbiancata, per la vergogna. Il settimanale rivela che, intercettato al telefono, il chirurgo Matteo Tutino, ora agli arresti, parla di Lucia Borsellino, la figlia del magistrato Paolo, ucciso da Cosa Nostra nel 1992, usando queste pesantissime parole: “La Borsellino va fatta fuori come il padre”. E il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, dall’altro capo del telefono, ascolta e tace.
Sono parole pesantissime, intercettate pochi mesi fa. A pronunciarle è Matteo Tutino, primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia. Crocetta non si indigna, non replica: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell’assessore alla Sanità della sua giunta, scelto come simbolo di legalità in un settore da sempre culla di interessi mafiosi. Scrive L’Espresso:
Rosario Crocetta e Matteo Tutino hanno condiviso molto. Il chirurgo estetico da anni è il suo medico personale. Un rapporto intenso, proseguito fino all’intervento della magistratura che il 29 giugno lo ha arrestato con l’accusa di falso, abuso d’ufficio, truffa e peculato, contestando un intreccio perverso tra incarichi pubblici e affari privati. Anche in quelle ore, Tutino ha chiamato Crocetta sul cellulare per avvertire il più famoso dei suoi pazienti: «Mi stanno arrestando». Non ha avuto nessun sostegno, soltanto il consiglio di rivolgersi a un buon avvocato. Gli stralci di queste intercettazioni sono confermate dai magistrati e dagli investigatori che lavorano all’inchiesta: questa volta, dicono, «si va fino in fondo». L’indagine è solo all’inizio e promette un autunno caldissimo nei palazzi del potere palermitano. Ma il primo effetto è arrivato proprio con le dimissioni di Lucia Borsellino, per scelta etica e perché ha scoperto di essere bersaglio delle offese del medico personale del suo presidente. Il segnale arriverà forte e chiaro: né Lucia, né i suoi familiari parteciperanno quest’anno alla commemorazione della strage di via D’Amelio.
Sui rapporti tra Crocetta e Tutino si sono fatte diverse illazioni, molti siti hanno scritto, falsamente, che Crocetta sia sottoposto ad una delle operazioni di lifting fatte da Tutino, lo sbiancamento anale, facendo pagare i costi alla sanità pubblica. Cosa non vera. Vera è invece l’amicizia tra i due, talmente mortificante da indurre Lucia Borsellino alle dimissioni. “Sono l’unico presidente della Regione chiamato a rispondere politicamente dell’operato del suo medico” si è sempre difeso Crocetta. E aggiunge: “Tutino mi ha fatto praticamente guarire dal diabete con una dieta, degli antiossidanti e l’asportazione dei grassi profondi, che sono quelli che agiscono sulla glicemia anche quando non si mangia. Non è lifting addominale, tanto è vero che ho ancora la pancetta…Avevo due problemi e a novembre ho deciso di risolverli. Lo dissi perfino in conferenza stampa. Dovevo risolvere un problema di respirazione e l’innalzamento dei livelli di glicemia dovuto allo stress. Avevo fatto una dieta ma non si è rivelata sufficiente. I grassi addominali continuavano a far alzare i livelli di glicemia. Tutti i medici mi dicevano di aspirare i grassi profondi. Questo intervento rientra nei livelli essenziali di assistenza, avrei quindi potuto operarmi mettendo tutti i costi a carico del servizio pubblico siciliano. Ma non ne ho bisogno. In quanto ex parlamentare europeo ho diritto a qualsiasi intervento o medicinale a titolo gratuito. Io tuttavia non ho mai sfruttato neppure questa opportunità, ho sempre pagato tutto. Lo sa bene il mio farmacista….Ho escluso di fare l’intervento in una struttura pubblica per evitare strumentalizzazioni. Avevo anche pensato di recarmi al Nord per evitare che questo mio intervento diventasse di dominio pubblico. Ma sarebbe stato un atto di sfiducia alla sanità siciliana. È così alla fine ho scelto un centro privato di Palermo e ho pagato di tasca mia 3.800 euro, che non mi sembrano pochi per 30 minuti di lipoaspirazione. E durante l’intervento mi hanno anche proposto di aggiustare un po’ il naso ma io lo voglio così… Resta il fatto che ora, a mie spese, respiro bene e ho valori normali di glicemia. Mai accaduto nella storia che a un politico che diventa presidente senza avere o acquisire cliniche private, autolinee, alberghi o altre aziende, venga chiesto di farsi da parte per problemi che riguardano il suo medico. Se non è barbarie questa…”.
Le rivelazioni de L’Espresso arrivano in un momento in cui sulla Giunta Crocetta è calata un po’ di pace. Con la nomina di Baldo Gucciardi alla carica di assessore alla Salute al posto della dimissionaria Lucia Borsellino, Pd e Udc hanno stretto un patto di consultazione permanente per consentire alla Giunta Crocetta una navigazione tranquilla verso la fine della legislatura. «Non è prioritario concludere ad ogni costo la legislatura – sostengono il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, e il neo segretario regionale dell’Udc, Gianluca Miccichè – ma vincere la sfida di governo della Sicilia e per farlo siamo convinti che sia necessaria una rinnovata e salda collaborazione tra il Partito democratico e l’Udc».
I due segretari regionali, che si sono incontrati a Roma, in una nota congiunta esprimono la volontà di dare un impulso decisivo alla stagione riformista del governo Crocetta: «Non esiste stagione riformista che non abbia per protagonisti donne e uomini che sappiano intrecciare intelligenza tecnica, visione e capacità politica. I nostri partiti hanno, a Roma come a Palermo, una classe dirigente appassionata e preparata, che è pronta ad assumersi tutte le responsabilità per vincere la sfida del governo della Sicilia».
«Il Pd e l’Udc – continuano Raciti e Miccichè – da sempre critici verso scorciatoie fai da te, sterili protagonismi e improvvisazioni politiche, oggi sono in prima fila per garantire un serio e rigoroso percorso di riforme che faccia uscire dalle secche di un’emergenza drammatica la nostra terra. Per affrontare questa sfida, siamo consapevoli che Pd ed Udc debbano, insieme al presidente Crocetta, assumersi in toto la responsabilità politica di cambiare rotta, ma anche di cambiare il metodo di governo».
Per i segretari regionali di Pd e Udc «responsabilità, strategia e visione sono le chiavi di volta fondamentali per ridare fiato ad una Regione che paga il conto pesantissimo di un passato che non passa e di un logoramento politico che è durato troppo a lungo ed è andato al di là di ogni ragionevolezza. È per questo che oltre ad un impegno diretto in Giunta intendiamo avviare un patto di consultazione permanente tra i nostri vertici e i nostri gruppi parlamentari per favorire la condivisione politica e individuare soluzioni amministrative valide e percorsi parlamentari veloci».
Il segretario regionale del Pd, Raciti, ha confermato la convocazione dell’assemblea regionale del partito entro il mese di luglio che, tra l’altro, dovrà eleggere il nuovo presidente al posto del dimissionario Marco Zambuto.
Ma adesso, chissà, questa nuova rivelazione potrebbe essere la spallata decisiva a Crocetta, anche perchè avviene proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Via D’Amelio.
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