Ci Siamo. Tra poco più di 48 ore Scicli conoscerà il suo primo cittadino o, quantomeno, si conosceranno i due candidati che si contenteranno la poltrona di primo cittadino in un eventuale turno di ballottaggio previsto per il prossimo 11 dicembre. Quella che si è appena conclusa è stata una campagna elettorale diversa dalle altre, per molti aspetti anomala, caratterizzata da una serie di circostanze che, per comprenderle meglio, occorre fare un passo indietro e parlare delle vicissitudini che ha vissuto la città negli ultimi due anni. Dopo lo scioglimento per mafia decretato nell’aprile del 2015 dal consiglio dei ministri che si è espresso a conclusione delle indagini portate avanti da una commissione di inchiesta inviata dal Prefetto e che ha inviato la relazione finale al prefetto dopo che il sindaco Franco Susino aveva già rassegnato le proprie dimissioni, Scicli ha vissuto la stagione del commissariamento non senza polemiche e, soprattutto, tra ricorsi e sentenze. A ribellarsi per primi allo scioglimento per mafia sono stati alcuni ex consiglieri comunali ed ex amministratori che hanno presentato ricorso al Tar contro lo scioglimento ritenuto un atto ingiusto ed eccessivo non supportato da prove che appurassero la connivenza tra politica e l’associazione a delinquere coinvolta nel processo Eco, quello da cui tutto è partito e che verteva sulla gestione della raccolta rifiuti in città e sui dipendenti che lavorano presso la ditta Eco-Seib che aveva il servizio in gestione. Unico politico indagato nel processo Eco è stato l’ex sindaco di Scicli Franco Susino. Durante il processo, l’accusa ha cercato di avvalorare la tesi della vicinanza di Susino con Franco Mormina, capo cantiere presso la Eco Seib srl, ritenuto il capo dell’associazione a delinquere e condannato (dopo la sentenza) a 11 anni e sei mesi di carcere. Secondo la Procura Susino si sarebbe impegnato per rafforzare le capacità operative della ditta, al fine di favorire le attività illecite dell’associazione mafiosa. Per il PM sarebbe esistito un accordo tra Susino e Mormina già prima dell’elezione del primo cittadino: il candidato sindaco si sarebbe accaparrato l’appoggio nella competizione elettorale da parte del clan di Mormina e, in cambio, avrebbe garantito loro l’affidamento del servizio di affissione dei manifesti elettorali e assicurato al Mormina un filo diretto extra istituzionale tale da favorire il rafforzamento del suo ruolo all’interno della Eco Seib Srl. Ciò, sempre secondo l’accusa, avrebbe portato l’amministrazione comunale a realizzare vantaggiosi contratti, licenze, concessioni e perfino a creare posti di lavoro ad appannaggio del sodalizio criminoso.
Lo scioglimento per mafia ha ovviamente marchiato il nome della città di Scicli nel momento del suo massimo splendore grazie alla Fiction del Commissario Montalbano e tanti altri fattori che hanno contribuito ad una crescita esponenziale del paese in termini di affluenza di turisti e attenzione mediatica nei confronti della città patrimonio Unesco.
Ritornando ai ricorsi, il 21 marzo del 2016 il Tar ha rigettato il ricorso contro lo scioglimento presentato dagli ex consiglieri e amministratori, giustificando tale decisione con il fatto che la cosa più corretta da fare sarebbe stata quella di attendere l’esito del ben più pesante Processo Penale, il Processo Eco appunto che ha visto coinvolto l’ex primo cittadino accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
La sentenza della sezione penale del Tribunale di Ragusa si è avuta il 10 luglio e, per certi aspetti, è stata una vera e propria sorpresa perché: non solo Susino è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, ma per tutti gli altri imputati è stata esclusa l’associazione di stampo mafioso. I giudici hanno perfino scritto che è stato inaudito superare le prime fasi delle indagini e arrivare a Processo e non si è evinto nessun favoreggiamento da parte di Susino a Mormina. Anzi, il primo cittadino si è rifiutato di pagare le prestazioni del Mormina e di altri tre dipendenti, spingendo l’azienda al loro licenziamento. «Le iniziative di Franco Susino – si legge nella sentenza – sono allora troncanti: ammesso per ipotesi un legame, un collegamento, un impegno a favorire Mormina, il risultato concreto è il suo contrario: non solo il Mormina salta, ma addirittura la ditta al cui interno questi spadroneggia è destinataria di molteplici e pesantissime riserve contrattuali: riserve che inequivocabilmente dimostrano l’incapacità del Mormina a garantire se stesso e la ditta».
Insomma, l’immagine della città e, soprattutto, dell’ex sindaco, esce rafforzata dopo la sentenza del Tribunale di Ragusa, per tale motivo si attendeva favorevolmente, viste le premesse, il responso del consiglio di stato sul ricorso degli ex consiglieri e amministratori, consiglio di stato che avrebbe dovuto esprimersi il 13 di ottobre, ma che ha pensato bene di rinviare la decisione all’anno nuovo, ufficialmente per avere la possibilità di studiare le motivazioni della sentenza del processo eco. Per molti però la non decisione del Consiglio ha avuto una valenza politica, dato che nel frattempo erano state indette le elezioni e un eventuale accoglimento del Ricorso avrebbe aperto un vero e proprio caso di giurisprudenza con il reintegro del consiglio comunale e, probabilmente, lo slittamento della data di elezioni. Anche sulla data del voto non si sono risparmiate polemiche per quella che noi stessi abbiamo definita una fretta sospetta. Il decreto che ha sancito la data del voto per il 27 novembre è stato firmato dalla Regione solo il 3 di ottobre, è stato dato cioè meno di un mese per la presentazione delle liste in una città reduce da due anni di commissariamento. Il rischio, poi tramutato in risultato concreto, era quello che molte liste sarebbero potute rimanere escluse dalla competizione elettorale per i tempi ristretti e che sarebbe stato difficile lavorare per creare solide coalizioni. Fino al giorno della presentazione delle liste, come prevedibile, non c’erano le idee chiare su chi appoggiava chi, in molti hanno giocato a carte coperte e qualcuno, come prevedibile, è rimasto fuori come ad esempio la lista Cambiare Scicli che non ha ritenuto di appoggiare alcun candidato o addirittura un partito solido e storico come Forza Italia che, dopo aver lavorato per circa un anno sulla figura di Maria Borgia, ha pensato di ritirare il simbolo e non partecipare ufficialmente alla competizione elettorale. Sono 5 i candidati che aspirano alla poltrona di sindaco della città: Maria Borgia, che ha ripescato la lista civica rivoluziona Scicli, i Enzo Giannone sostenuto da un Polo Civico, una coalizione eterogenea che comprende una lista di giovani professionisti per la prima volta impegnati in una coalizione elettorale, StarScicli, il movimento di sinistra Scicli Bene Comune, la lista Cittadini per Scicli, orientativamente di centro, e la lista Enzo Giannone Sindaco. Per i 5 stelle la candidata Concetta Morana per la quale sono scesi in campo i big del partito a sostegno di un impegno senza accordi e apparentamenti. La coalizione più imponente, almeno in termini di numeri, è quella a sostegno dell’avvocata Rita Trovato, che inizialmente si era proposta come referente di un polo civico di centro, finendo per diventare la candidata dei partiti di maggioranza. Nel caso specifico si è concretizzata l’unione auspicata dalla senatrice del Pd Venera Padua che aveva promosso un accordo che coinvolgesse tutte le forze che sono al governo nazionale e regionale. Così ecco formata una alleanza tra il Partito democratico, l’Udc di Orazio Ragusa e le liste civiche Scicli Popolare (riconducibile a Nino Minardo), Città in Movimento, Sicilia Futura e la lista Rita Trovato sindaco. Tra i democratici la linea dettata da Padua è stata accettata non senza difficoltà e frizioni interne: i due circoli cittadini hanno sin dall’inizio manifestato posizioni diverse rispetto alla figura da candidare, con il secondo che aveva perfino richiesto e ottenuto le primarie, accordate dalla segreteria provinciale che poi, però, ha cambiato idea. A chiudere la lista dei candidati, in ordine alfabetico, è Carmelo Vanasia, sostenuto dalla lista Civica Progetto Civico per Scicli, il primo ad ufficializzare la propria candidatura a sindaco della città.
La campagna elettorale appena trascorsa è stata breve, ma intensa e, a parte qualche momento di dibattito più acceso e colpi più o meno bassi, è stata fondamentalmente corretta, una campagna elettorale molto social, ma che ha vissuto momenti interessanti di partecipazione grazie a diversi incontri organizzati da associazioni di categoria e di altra natura e grazie ai comizi elettorali ritornati in città dopo che da diversi anni non se ne registravano più. Adesso la palla passa agli elettori e noi non possiamo che attendere il responso delle urne esclamando, finalmente, ben tornata democrazia!!!!!