Scicli – Una delibera che non convince. Si tenta l’approvazione al quinto tentativo

Ritenta, sarai più fortunato!! E’ il caso del Consiglio Comunale di Scicli che per la quinta volta si troverà di fronte una delibera che, nonostante gli innumerevoli “sforzi”, la maggioranza, nonostante sia appunto maggioranza, non è riuscita ancora ad approvare. E il motivo probabilmente c’è e va ricercato nel fatto che si tratta di un tema molto spigoloso, delicato, tanto da dividere la stessa coalizione che, contrariamente, avrebbe avuto già i numeri per approvarla.

L’Amministrazione Marino, infatti, vorrebbe far approvare al Consiglio Comunale, riproponendola per la 5 volta, la delibera che modificherebbe in zona E1i parametri stabiliti dal Decreto regionale n. 20 del 2012 riducendo
in zone agricole di particolare pregio paesaggistico gli stacchi dai confini per le nuove costruzioni a
5 metri dove invece ne sono da sempre prescritti 20, tutto questo sostenendo semplicemente che 14
anni fà si sono sbagliati. Oggi, al contrario di quanto prescrivono leggi nazionali, regionali e un
parere rilasciato appositamente dai Dirigenti della Regione Siciliana, in Comune vogliono
modificare un parametro di un Decreto Regionale, che può essere cambiato solo proponendo una
Variante al PRG. Per quale motivo parte dell’opposizione, che ha sempre cavalcato l’onda
dell’ambientalismo e della tutela del territorio invece che contrastare questa delibera, che
eroderebbe zone agricole di particolare pregio paesaggistico e ambientale, non si oppone con tutte
le forze? Perchè, con tempistiche prescritte da almeno 14 anni, travalicando la legge si vuole far assumere oggi, ai consiglieri l’onere ridurre retroattivamente le distanze dai confini in zona agricola E1
esponendoli a tutte le conseguenze di eventuali ricorsi avversi? per di più con il nuovo PRG in
dirittura di arrivo? E perchè non seguire l’iter legittimo e proporre una Variante?
Quali sono i reali interessi?
Di fatto con questa “forzatura” si darà la possibilità di poter sanare alcune concessioni edilizie
rilasciate in maniera arbitraria a pochissimi e in contrasto con i parametri da sempre indicati sui
certificati di Destinazione d’uso Ubanistico che, invece, venivano prescritti e fatti rispettare a tutti
gli altri cittadini. La proposta di una Variante al PRG per modificare il parametro dei confini, per
quanto possa essere l’unico iter legittimo da precorrere, non verrebbe preso in considerazione
perchè non ha valenza retroattiva.

Sull’argomento ha scritto, in maniera approfondita, anche il giornalista Angelo Di Natale in un articolo che potete leggere qui