“Ne eravamo certi prima, lo siamo ancora di più ora: il deposito di scorie radioattive in Sicilia non ci sarà mai. Il coro di no arrivato oggi in commissione Ambiente dell’Ars da parte dei sindaci delle aree chiamate in causa dalla carta delle aree potenzialmente idonee (CNAPI)è una sorta di pietra tombale sull’eventualità di un sito di stoccaggio in Sicilia”.
Lo affermano i deputati del M5S componenti della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, a margine della seduta che ha visto la partecipazione dei sindaci dei Comuni (Trapani, Castellana Sicula, Petralia Soprana, Butera, Calatafimi Segesta) che confinano con i terreni indicati nella CNAPI e degli assessori Cordaro e Pierobon.
“Il coro del No alle scorie radiottive – dicono i deputati 5 stelle – è stato unanime. Le condizioni geografiche, le infrastrutture, il carattere insulare, nonché i siti di pregio agricolo hanno portato gli amministratori locali a non accettare la proposta della CNAPI”.
“Ricordiamo – afferma Trizzino – che questa carta è solo una proposta e nulla di definitivo, sulla quale si devono determinare le amministrazioni locali coinvolte. Essendo queste tutte in linea nel non accogliere la proposta ed essendo questa anche l’idea del Governo regionale, la Sicilia – lo possiamo dire senza incertezze – si dichiara unanimemente contraria ad ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive”.
“L’assessore Cordaro – conclude Trizzino – ha anche dato comunicazione di una delibera di giunta, la prima del 2021, con la quale il governo regionale si è impegnato a dire NO alle scorie radioattive, perché la Sicilia non ha siti idonei. Con questa delibera si avvierà una commissione scientifica per motivarne le ragioni”.
Sul NO al deposito in Sicilia si era già determinata due anni anche l’Ars, approvando all’unanimità una mozione del M5S a firma di Nuccio di Paola che impegnava il governo in questo senso.
“La delibera – afferma Di Paola – inizia finalmente a percorrere i primi passi per concretizzare quanto approvato dall’Ars, interpretando la volontà di tutti i siciliani che rappresenta. Noi comunque continueremo a vigilare e ad incalzare il Governo Musumeci anche su questo tema così delicato”.