Ancora una buona notizia per i candidati al concorso a preside che hanno svolto cinque anni di servizio ma non sono ancora stati immessi in ruolo: il Tar del Lazio ha appena pubblicato un’Ordinanza cautelare favorevole ad alcuni docenti ricorrenti precari storici, difesi dai legali dell’Anief, che a detta del Ministero dell’Istruzione non avrebbero potuto svolgere le prove perché non ancora immessi in ruolo. Vengono superati, in questo modo, i limiti imposti dal bando, emanato ai sensi del D.M. 138/2017 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 24 novembre scorso, nelle parti in cui si esclude la possibilità di partecipare alla selezione nazionale per i docenti precari, i docenti neo-immessi in ruolo o che ancora non hanno superato l’anno di prova. Essenziale, nella decisione dei giudici, è stata la lontananza dell’Italia dalla Direttiva 1999/70/CE.
L’Ordinanza del Tar Lazio
Nell’Ordinanza, la n. 01170/2018 pubblicata il 1° marzo scorso, il tribunale laziale accoglie la richiesta di sospendere “l’efficacia” del bando “con il quale è stato indetto il corso-concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali, nella parte in cui, all’art. 3, recante i “requisiti generali di ammissione”, ha limitato l’acceso alla procedura selettiva al solo “personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali assunto con contratto a tempo indeterminato, confermato in ruolo ai sensi della normativa vigente […]”, che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione, un servizio di almeno cinque anni, ove il servizio di insegnamento, anche se maturato antecedentemente alla stipula del contratto a tempo indeterminato, si intende prestato per un anno intero se ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o se sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”.
Inoltre, il Tar annulla “il medesimo bando di concorso nella parte in cui, all’art. 4, prescrive che non sono ammesse altre forme di presentazione della candidatura se non utilizzando la procedura informatica POLIS, in quanto tale procedura telematica consente di compilare e inoltrare la domanda di partecipazione al concorso soltanto ai candidati che inseriscono i dati relativi all’assunzione a tempo indeterminato e alla conferma in ruolo”. Oltre alla parte in cui prevede che “non si tiene conto delle domande che non contengano tutte le indicazioni circa il possesso dei requisiti richiesti per l’ammissione al corso-concorso e tutte le dichiarazioni previste dal presente decreto” e “del modello di domanda nella parte in cui si impone al candidato di dichiarare i dati relativi all’assunzione a tempo indeterminato e alla conferma in ruolo”.
Il Tar ritiene anche inefficace il Regolamento del concorso “nella parte in cui all’art. 6 prevede che ‘al concorso per l’accesso al corso di formazione dirigenziale può partecipare il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali assunto con contratto a tempo indeterminato, confermato in ruolo ai sensi della normativa vigente (…)’, che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione, un servizio di almeno cinque anni, ove il servizio di insegnamento, anche se maturato antecedentemente alla stipula del contratto a tempo indeterminato, si intende prestato per un anno intero se ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o se sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”.
In conclusione, i giudici che operano nel Tribunale laziale, dopo avere rilevato che i docenti ricorrenti hanno “prestato un servizio di durata nettamente superiore a 5 anni nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione per effetto della reiterazione, senza soluzione di continuità, di più contratti annuali”, concludono che “i profili di censura non appaiono manifestamente infondati sulla base dell’interpretazione dell’art. 1 comma 618 della legge 296/2006 conforme agli approdi a cui è pervenuta la Corte di Giustizia con la sentenza pubblicata in data 8/9/2011 confermata anche con successiva decisone della stessa Corte di Giustizia (Sesta Sezione) del 18 ottobre 2012, situazione alla quale può equipararsi quella del docente che maturi il requisito di anzianità durante il periodo di servizio pre-ruolo (TAR Lazio, terza bis, n.3288/2017)”.
Il commento dell’Anief
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “l’Ordinanza del Tar del Lazio si aggiunge all’accoglimento dello stesso Tar delle richieste di partecipazione d’urgenza alla medesima procedura concorsuale, di alcune settimane fa, e al precedente decreto di ammissione di altri precari, ammessi con urgenza alle prove preselettive del nuovo concorso 2018 che a breve prenderà il via con le prove preselettive. Le disposizioni, del resto, sono coerenti con la sentenza 5011/14 dello stesso Tribunale amministrativo relativa alla precedente procedura concorsuale che ha consentito la partecipazione ai docenti con cinque anni di servizio a tempo determinato. Il Miur, inoltre, non ha voluto prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato, ottenuta sempre dall’Anief, che ha cassato centinaia di esclusioni illegittime operate dall’amministrazione sette anni fa. Alcuni di quegli aspiranti presidi, inizialmente esclusi, oggi sono diventati dirigenti scolastici, avendo vinto il concorso”.
Anief ricorda che per superare il concorso a dirigente scolastico 2018 sono previste in totale cinque prove, un corso formativo organizzato per la prima volta dal Miur e un tirocinio. La prima verifica consiste nella prova preselettiva, con 100 domande a risposta multipla, estrapolate da una banca dati di 4mila quesiti, alle quali rispondere in 100 minuti. A fronte di oltre 35mila domande pervenute, solo 8.700 candidati passeranno alle prove scritte successive.
Il sindacato ricorda, infine, che è possibile prepararsi al concorso a preside con il team di formatori, dirigenti, Dsga e docenti messo in campo da Eurosofia con corsi on-line e in presenza, webinar. Nello specifico, coloro che aderiscono ai ricorsi per la partecipazione al concorso a preside potranno anche avvalersi della speciale convenzione Anief con Eurosofia e partecipare al “Corso di aggiornamento professionale e preparazione al Concorso per Dirigente Scolastico” usufruendo dello sconto Eurosofia dedicato ai ricorrenti Anief: le lezioni, tenute da dirigenti scolastici altamente qualificati, consentiranno di acquisire nozioni, competenze ed abilità gestionali, di problem-solving, strutturali e di leadership per orientare nel modo più adeguato i candidati e agevolarli nel superamento della prova preselettiva in linea con lo schema di regolamento emanato dal Miur. Per maggiori informazioni sulle sedi scrivere a segreteria@eurosofia.it
Be First to Comment