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Scuola, ok del governo al concorso per professori: 63.712 posti

Concorso per professori. Non c’è ancora il bando, atteso da migliaia di precari e aspiranti professori. Ma un primo passo è stato fatto: il governo ha dato il via libera al decreto che autorizza il ministero dell’Istruzione ad avviare le procedure concorsuali per reclutare 63.712 docenti. Tra questi 52.828 sono posti comuni, 5766 di sostegno e 5118n posti di potenziamento. I nuovi insegnanti assunti attraverso il prossimo concorso saranno utilizzati per coprire i posti lasciati vacanti e disponibili nel corso del prossimo triennio, 2016-2018.

«In primavera»

«Il concorso – dice la ministra Stefania Giannini – si terrà questa primavera e a settembre avremo le prime assunzioni». E su Facebook scrive che «nei prossimi giorni firmerò il decreto sulle prove, altro passo che ci porta verso l’emanazione dei bandi, che saranno tre: uno per infanzia e primaria, uno per la secondaria di I e II grado e uno per il sostegno. So che molti insegnanti attendono il bando e i decreti collegati con impazienza per poter cominciare la loro preparazione. A loro dico, manterremo l’impegno».

I ritardi

Il decreto della Funzione pubblica prende il via dalla presa d’atto che, in seguito al piano di assunzioni straordinario, le graduatorie ad esaurimento di alcune classi di concorso nella scuola secondaria di primo e secondo grado risultano esaurite a livello nazionale o presentano un numero di iscritti tale da non consentire la copertura dei posti disponibili. A prevedere il concorso è la legge 107, che però fissava al 1° dicembre la data entro cui pubblicare il bando. Un termine che non è stato rispettato, e che anzi rischia di slittare ancora: perché il via libera della Funzione pubblica è solo uno dei passaggi chiave per poter fissare i criteri del bando di concorso. Il vero nodo è il decreto sul regolamento delle nuove classi di concorso, che dopo un lungo e faticoso travaglio in Parlamento ora dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri. Con la pausa di fine anno imminente, è evidente che il Cdm lo affronterà a gennaio. Il nuovo regolamento, che prevede l’accorpamento di diverse classi e l’introduzione di nuove, dovrà poi ricevere sia il visto del presidente della Repubblica che quello della Corte dei conti. Se il primo è un parere formale, che si presume rapido, il secondo può richiedere fino a trenta giorni. E l’unica arma che ha il Miur in attesa del decreto ufficiale è quella di pubblicare un avviso in Gazzetta ufficiale per confermare l’imminente bando. Fatti due rapidi conti, sembra probabile che il bando non sarà ufficiale prima della fine di gennaio.

Verso l’abolizione della prova preselettiva

Quali saranno le caratteristiche? A differenza di quanto anticipato, probabilmente non ci sarà una prova preselettiva, neanche per aspiranti maestri e insegnanti di scuola primaria, per evitare discriminazioni con i professori delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Quindi prova scritta e prova orale per tutti, con un’attenzione particolare alla capacità di tenere una lezione in classe e di compilare un modulo didattico. Confermata invece la volontà di attribuire punteggi specifici a chi ha già prestato servizio, per facilitare l’ingresso nel mondo della scuola di precari esclusi dal maxi piano di assunzioni partito a settembre.

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