Legambiente Sicilia ha presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per il mancato avvio del servizio regionale antincendio. «Nonostante i termini trassativi ad oggi il servizio antincendio in Sicilia non è stato avviato – denuncia Angelo Dimarca responsabile regionale del dipartimento Conservazione natura di Legambiente Sicilia – e già sono numerosi i danni causati dagli incendi, pensiamo solo a Monte Erice, Ganci, Cefalù ed alla riserva naturale dello Stagnone di Marsala. Ci sono tutte le condizioni di disorganizzazione perché si verifichi la distruzione dello scorso anno, per la quale nessuno è stato chiamato a risponderne”. In base all’articolo 56 delle legge regionale 16 del 1996, il servizio antincendio boschivo deve essere avviato tra il 15 maggio e il 15 giugno di ogni anno, spiegano da Legambiente, e la presidenza del Consiglio dei ministri, con una direttiva alle regioni dell’11 giugno, ha fissato l’inizio delle attività al 15 giugno 2015.
Ma l’attività antincendio non è l’unico problema. Il Corpo forestale regionale, sottolineano da Legambiente, versa in una situazione di perenne precarietà con disfunzioni sempre crescenti. «Dal giugno dello scorso anno sono cambiati tre assessori regionali e tre dirigenti generali – precisano – venendo così a mancare ogni minima continuità amministrativa e di programmazione». A questo si aggiunge l’annullamento delle perizie già redatte per il servizio antincendio 2015, i mezzi fermi e le visite mediche per il personale stagionale ancora in corso. «Chiediamo alla Protezione civile nazionale, come fece lo scorso anno il prefetto Gabrielli – concludono – di vigilare ed intervenire decisamente su quanto sta accadendo in Sicilia».
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