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Sfiducia Crocetta, la mozione dei Cinque Stelle: «Conosceremo i nemici della Sicilia»

Stamattina i 5 Stelle presenteranno la mozione di sfiducia a Crocetta. Il gruppo dei pentastellati all’Ars ha comunicato, infatti, che sono state raggiunte le 25 firme che consentono di poter presentare la mozione che adesso può iniziare il cammino in aula. Oltre ai 14 parlamentari dei 5 Stelle a firmare la mozione di sfiducia sono stati i deputati di Forza Italia, di nello Musumeci, Giovanni Ioppolo e Girolamo Fazio.

Molto probabilmente la mozione arriverà in aula dopo l’8 dicembre, sarà molto difficile per i firmatari raggiungere l’obiettivo, ma c’è anche molta attesa sulla reazione di alcuni deputati del Pd.

«Siamo consci – dicono i deputati M5S – che il Bostik è nettamente più forte di tutte le malefatte di Crocetta. Noi, però, non potevamo non provarci. Lo dovevamo ai siciliani. Quantomeno faremo uscire allo scoperto i veri nemici della Sicilia e chi qui dentro recita solo una parte».

Spiegano: “Si parte da quota 25. Sono arrivate in serata le firme che mancavano affinche’ la mozione di sfiducia del M5S a Crocetta potesse essere presentata e cominciare il cammino verso l’aula”. Oltre alle firme dei 14 parlamentari cinquestelle “in calce alla sfiducia ci sono ora le firme degli otto deputati di Forza Italia, di Nello Musumeci e Giovanni Ioppolo (Lista Musumeci) e Girolamo Fazio (Misto”). I grillini stimano che il testo arrivi in aula dopo l’otto dicembre.

Il parlamento regionale, ha intanto ha approvato ad unanimità la nuova composizione delle commissioni parlamentari. L’insediamento avverrà martedì prossimo alle 16, quindi si procederà all’elezione dell’ufficio di presidenza delle singole commissioni. Sempre martedì si riunirà la conferenza dei capigruppo. L’aula tornerà a riunirsi mercoledì 2 dicembre alle 16.

UIL.  “La politica pensa solo alla spartizione di poltrone e incarichi. Lo hanno dimostrato oggi i deputati siciliani, decisi a votare martedì prossimo i presidenti delle commissioni parlamentari, bloccando di fatto tutte le attività. Non c’è, quindi, alcuna volontà ad affrontare le emergenze a partire da quella dei precari degli Enti locali che tra un mese rischieranno, come al solito, di finire in mezzo alla strada”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia.

“Ad essere bloccata – aggiunge – è anche la spesa regionale ordinaria mentre si rischia di perdere quelle poche risorse europee. In questo scenario, il Governo regionale non ha ancora avviato un confronto, chiesto da tempo, con le organizzazioni sindacali. Non è più possibile continuare in questo modo. Così la Sicilia affonda”.

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