E’ il 28 aprile la data delle prossime elezioni amministrative nei 36 comuni siciliani (con eventuale ballottaggio fissato per il 12 maggio). Lo ha deciso la giunta regionale guidata dal presidente Nello Musumeci riunita a Catania e confermato in un post su Facebook dall’assessore regionale all’Ambiente e al territorio Totó Cordaro.
Sono otto i Comuni più grandi: Caltanissetta, Gela, San Cataldo, Aci Castello, Bagheria, Monreale, Pachino e Mazara del Vallo. E solo in questi ultimi l’eventuale ballottaggio si svolgerà il 12 maggio.
Gli altri sono: Caltabellotta, Naro, Racalmuto, Santa Elisabetta, Mazzarino, Motta Sant’Anastasia, Ragalna, Zafferana Etnea, Aidone, Brolo, Condrò, Forza D’Agrò, Leni, Mandanici, Mistretta, Oliveri, Rometta, Spadafora, Tortorici, Bonpietro, Cinisi, Roccamena, Segesta, Campobello di Mazara, Salaparura e Salemi.
Non si voterà invece a Castelvetrano e Borgetto, perché commissariati dopo lo scioglimento per mafia: i seggi sono rinviati a novembre per un turno straordinario.
Proprio sulla data scoppia la polemica politica a causa del mancato inserimento delle amministrative siciliane con le elezioni Europee. Infatti il consiglio dell’Unione europea ha stabilito che si voterà in una data compresa tra il 23 e il 26 maggio. I deputati del M5S all’Ars hanno chiesto la convocazione in commissione Affari istituzionale dell’assessore Grasso per conoscere le ragioni delle elezioni comunali disgiunte dalle Europee “Fissare ad aprile le elezioni amministrative in Sicilia, evitando il possibile election day con le elezioni europee, è una follia che costerà ai siciliani un milione di euro. Anche un solo euro sprecato oggi – afferma il capogruppo Francesco Cappello – è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Ma evidentemente parsimonia e saggezza non hanno diritto di cittadinanza all’interno della maggioranza, se è vero, come è vero, che è riuscita perfino a partorire l’idea di dotare l’Ars di una irrinunciabile, quanto fondamentale, orchestra”.
Replica con una nota stampa l’assessore regionale alle Autonomie locali Bernardette Grasso:”La data del 28 aprile, individuata dal Governo per le prossime elezioni amministrative nell’Isola, è stata una scelta obbligata dalla decisione del Parlamento siciliano. Nella legge regionale, che consentirà finalmente alle ex Province di tornare al voto, dopo anni di continui commissariamenti, infatti, è stato previsto che il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali fosse antecedente a questa consultazione. Visto che a fine maggio si voterà anche per il Parlamento europeo, quindi, non c’erano altre possibilità. L’ipotesi di un ‘election day’ tra amministrative ed europee non era praticabile perché avrebbe fatto slittare le elezioni di Città metropolitane e Liberi consorzi dei Comuni a dopo il 30 giugno, costringendoci all’ennesima norma di proroga dei commissari straordinari e quindi con ulteriori costi per gli Enti locali”.