“In Sicilia la differenziata è passata dal 15,41% di giugno al 21,05% di oggi. Parliamo di un dato straordinario, se paragonato al dato di giugno quando è scoppiata l’emergenza registriamo un +6%. Questo dato è il frutto del lavoro fatto e delle ordinanze emanate in questi mesi. I vantaggi avuti dalla crisi estiva sono la nostra intuizione sull’impiantistica mobile, che ci ha fatto risparmiare soldi consentendo un abbattimento dai costi, e la differenziata”.
Lo ha detto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta in conferenza stampa a Palazzo D’Orleans.
Crocetta ha quindi accennato all’ipotesi i costituire un “Ufficio speciale per la differenziata” e della necessità di eliminare carrozzoni “come gli ex Ato”.
“Il dato della differenziata – ha aggiunto Crocetta – registra un incremento importante ma non è soddisfacente, si coglie una differenziazione da città a città e di comportamenti abbastanza difformi tra città di territori abbastanza vicini. Nei casi dove i livelli di differenziata sono bassissimi significa che non c’è uno sforzo da parte delle amministrazioni locali a non affrontare il problema e su questo noi non faremo sconti”.
“Nei casi di inadempienza – ha sottolineato – dobbiamo mettere in campo un’azione sostitutiva e agire da commissari”.
“Il mio è un appello a intervenire con forza da parte delle amministrazioni, noi siamo intervenuti più volte per imporre una tassa ai comuni inadempienti, ma questa legge non è mai potuta approdare all’Ars, ogni volta è stata bloccata”, ha concluso.
I DATI. La raccolta differenziata in Sicilia è cresciuta del 6 per cento da giugno a novembre 2016, passando dal 15,41% al 21,05 con una media dell’1 per cento al mese. Arrancano le città metropolitane di Palermo (15%) Catania e Messina (12%) e i grandi centri come Siracusa dove la differenziata si ferma al 5%. I comuni più ricicloni, invece, sono proprio i piccoli centri, con popolazione al di sotto dei 10 mila abitanti. In vetta alla classifica c’è Campofiorito con il 91,71%. Bene anche Giardinello (84%), Ribera(78%), Santa Margherita Belice (70%), e Siculiana (67%), che registrano una percentuale di differenziata addirittura superiore al 65% fissato dalla legge.
Nella classifica dei grandi centri non capoluogo di provincia bene anche Butera 66%, Balestrate, 63%, Marsala 60%, Niscemi, 50,6% e Gela con il 49%. Le buone performance registrate nei comuni al disotto dei 10 mila abitanti, secondo i dati forniti, dimostrano una certa agilità delle amministrazioni a far cambiare abitudini e stili di vita ai cittadini e dunque di raggiungere buone performance e gli obiettivi fissati dalle legge sulla differenziata.
Nei comuni fino a 30 mila abitanti, invece, la differenziata in media si ferma intorno al 20%; il dato crolla nelle grandi città, come indica la debacle di Palermo, Catania e Messina, influenzando la media regionale. Tra i comuni meno ricicloni risultano Augusta con l’8,78%, Agrigento con il 7.1% e Porto Empedocle, 2,20%.
LEGAMBIENTE. “Praticamente a fine mandato, il governatore Crocetta scopre che l’unico modo per evitare il ripetersi dell’emergenza rifiuti è il modello centrato sulla raccolta differenziata, il riuso e la riduzione delle emissioni. Prendiamo atto della buona volontà, anche se decisamente tardiva”.
E’ il desolante commento di Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia. “Sono anni – aggiunge – che ripetiamo sempre le stesse cose e anni che i governi regionali fanno orecchie da mercante. Si è perso solo tempo e riteniamo difficile che l’Ars approvi il nuovo ddl in tempi brevi. Sul fronte dei risultati della differenziata ci stupisce l’esultanza di Crocetta, considerato che le percentuali sono ancora risibili”.
CINQUE STELLE. Il direttore dell’ufficio speciale per la raccolta differenziata (ennesima inutile struttura creata da Crocetta nel tentativo di distrarre l’attenzione sull’emergenza rifiuti), ha affermato qualche giorno fa che la Sicilia negli ultimi mesi ha incrementato la raccolta differenziata del 50% rispetto all’anno precedente. Potrebbe sembrare un dato incoraggiante, in realtà non è vero”. Lo dice l’ex presidente della commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino.
“La verità – afferma l’assessore all’Ambiente di Augusta, Danilo Pulvirenti – è che sono cambiati i metodi di calcolo per la pesatura della raccolta differenziata. E oggi abbiamo avuto la conferma tramite lo stesso dirigente generale ai Rifiuti, il quale ha dichiarato che è cambiato solo il metro di calcolo dei valori della raccolta differenziata e null’altro”. Lo stesso presidente Crocetta, questa mattina in conferenza (lo apprendiamo dalla stampa) parla di un dato che va non oltre il 21,05%.
“A confermare questa sconfortante verità ci pensano le discariche sature – continua Trizzino – se la raccolta differenziata fosse aumentata, difficilmente ci troveremmo dinnanzi a situazioni del genere”. “Questa mattina – conclude il deputato – i comuni della Srr di Siracusa si sono svegliati con i cancelli chiusi della discarica della Sicula trasporti e i gli auto-compattatori sono stati dirottati nella discarica della Cisma, l’impianto che ospita il famigerato polverino dell’Ilva, perché a quanto pare la discarica è satura di conferimenti”.
In ultimo, la 5Stelle all’Ars Angela Foti, che dichiara: “ormai è chiaro che il governo naviga a vista ed è sua intenzione mantenere la pessima performance degli ultimi anni, con livelli di differenziata in calo e mantenere il caos. Tutti gli sforzi fatti dai Comuni vengono vanificati a causa delle loro azioni killer. Abbiamo capito perfettamente la loro strategia: mantenere l’emergenza in modo da sentirsi autorizzati a costruire inceneritori mentre la Commissione europea si muove nella direzione opposta”.
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