Il 14 settembre, primo giorno di scuola in Sicilia, si avvicina. Ma quest’anno l’avvio sarà particolarmente difficile per via delle novità introdotte recentemente che hanno modificato le regole per l’assegnazione del personale agli istituti.
Per qualche settimana, in Sicilia centinaia di cattedre rimarranno scoperte. Ci sono oltre 5mila posti da dare in assegnazione provvisoria per circa 20mila siciliani che sperano di avvicinarsi a casa.
Ad oggi a Palermo sono state pubblicate solo le graduatorie provvisorie, quindi prima di assegnare i posti, occorrerà esaminare gli eventuali reclami e pubblicare le liste definitive. Le immissioni in ruolo sono state pochissime, 435 su oltre 25mila posti a livello nazionale, e sono state effettuate a tempo di record dall’Ufficio scolastico regionale.
Saranno oltre 24.600 gli alunni diversamente abili nelle classi siciliane, a cui occorrerà dare docenti di sostegno in tempi brevi, la scuola comincerà mercoledì 14 settembre. Sono in tutto 85 le istituzioni scolastiche in Sicilia assegnate in reggenza ad un altro preside già titolare in un’altra scuola: in pratica 170 istituti verranno governati da 85 capi d’istituto. E in alcuni casi, il preside dovrà seguire anche una ventina di plessi.
Il concorso per 4.110 posti nell’Isola va a rilento: sono state pubblicate finora le graduatorie definitive per assegnare in tutto 452 cattedre, l’11 per cento, di cui 435 immessi già in ruolo.
IL CASO DEGLI INSEGNANTI DI ITALIANO PER STRANIERI. Ventinove docenti siciliani, 28 dei quali vincitori più una idonea del concorso per l’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri, non avranno cattedre nell’isola perché il Miur non ha previsto per quest’anno alcun posto in Sicilia.
«Abbiamo partecipato ad un concorso e dopo tanti sacrifici ci troviamo a casa senza nessuna certezza. E’ poi doveroso sottolineare l’importanza di questa classe di concorso nella nostra isola. La Sicilia quest’anno è stata tra le regioni principali, se non la prima, per accoglienza di minori stranieri non accompagnati – dicono alcuni docenti – Inoltre, pur rimanendo la Lombardia la regione con il più alto numero di alunni stranieri, sono le regioni del Sud, tra cui appunto la nostra, a registrare, nell’ultimo decennio, una crescita maggiore nella presenza di bimbi e ragazzi immigrati».
«Nonostante ciò – proseguono i docenti – questo ruolo è stato a noi negato, almeno in Sicilia, poiché nelle tabelle contingente ruolo, emanate dal Ministero in questi giorni, allegate al decreto del 7 settembre, i posti assegnati alla nostra regione sono zero. E trattandosi di classe nuova, non vi sono pensionamenti da attendere, né assunzioni di personale presente in graduatorie ad esaurimento con cui suddividere i posti, in quanto le Gae per questa nuova classe non esistono».
«Sento parlare di concorso truffa, di vincitori che non saranno mai assunti, ma voglio rassicurare gli insegnanti che non sarà così. I vincitori del concorso scuola saranno assorbiti nel triennio di validità delle graduatorie. Saranno tutti assunti regolarmente come previsto dalla legge Buona Scuola». Replica così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini interpellata dall’Ansa in merito alle preoccupazioni espresse dai docenti che hanno superato le selezioni e temono la mancata assunzione per la scarsità di posti per le immissioni di quest’anno in alcune classi di concorso.
«La carenza di posti destinati alle assunzioni in alcune regioni – ha spiegato il ministro Giannini – è dovuta quest’anno alla mobilità straordinaria che ha permesso a tanti insegnanti che per molti anni hanno lavorato lontano dal loro territorio di fare rientro. Nei prossimi due anni questa operazione straordinaria non ci sarà. Ricordo che il concorso è su base triennale così come le sue graduatorie».
«Stiamo assumendo 120.000 insegnanti fra il piano straordinario di assunzioni del 2015 e le immissioni in ruolo di quest’anno. Entro il 2018 saranno 180.000 gli assunti da questo governo nella scuola. I numeri credo dimostrino un impegno importante per dare più stabilità alla nostra scuola e al percorso professionale dei nostri docenti», ha concluso il ministro.