Il cambiamento climatico ha determinato in Sicilia l’intensificazione di produzioni tropicali come banane e avocado, e il caldo di questi giorni dimostra che sono colture su cui si può’ puntare. Lo rileva la Coldiretti siciliana, che ricorda le scelte produttive soprattutto di giovani imprenditori agricoli, rivelatesi vincenti. Sono state proprio le alte temperature e gli scarsi risultati economici a portare anni fa Andrea Passanisi ad estirpare l’agrumeto a Giarre (Catania) e sostituirlo con l’avocado, sempre piu’ richiesto anche per arricchire la cucina salutistica. Oggi raccoglie diverse tonnellate del frutto originario del centro America che vende solo in nord Europa. ”Abbiamo due varietà – dice – La Bacon che si raccoglie da ottobre a dicembre e la Hass che si raccoglie da dicembre fino a luglio. Ogni albero produce circa 180 kg e il prodotto viene venduto due – tre euro al kg. I nostri frutti sono biologici e molto buoni e ora cercheremo di commercializzarli anche in Sicilia”.Cosi’ come il caldo ha comportato l’aumento della produzione di banane, coltura da sempre molto diffusa in Sicilia, anche a Palermo, ad opera di un altra giovane imprenditrice, Letizia Marceno’. “Di necessita’ virtù’ ma anche molta preoccupazione -commentano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo – perché’ proprio il clima rischia di limitare il patrimonio di prodotti tradizionali che hanno una stagionalità’ ben definita. Di certo bisogna adeguarsi al cambiamento e trovare soluzioni che possano comunque garantire il settore agricolo e cavalcare le innovazioni”. Giuseppe Baio, 55 anni, agricoltore, coltiva nell’agrigentino alberi di Annona cherimola, che fa frutti un po’ più grossi di una mela con una polpa bianca dolce e profumata, originaria degli altipiani andini e poi diffusa anche in Florida, Africa e Asia. ”Ho circa 140 piante – spiega – che producono 50 kg di frutti ciascuna. Ho impiantato questa specie nove anni fa e dopo tre anni è cominciata la produzione. Vendo solo nella mia zona perche’ l’annona è un frutto facilmente deperibile. Il prezzo va da 4 a sei euro al kg. Certamente non ho fatto una scelta di tipo economico ma mi e’ piaciuto far conoscere questo frutto dalle proprietà uniche”. La Sicilia lentamente si va ”tropicizzando” nel settore agricolo visto che le classiche produzioni, lamentano gli agricoltori, spesso non convengono economicamente. E i produttori cercano nuove sponde come hanno fatto da tempo la famiglia Torre di Milazzo (Me) che produce mango, carambola e altri frutti finora considerati esotici. A conferma della tropicalizzazione della Sicilia, non solo il caldo ma anche le piogge. Secondo il Sias, Servizio informativo agro metereologico dell’assessorato regionale dell’Agricoltura la piovosità’ nei tre primi mesi del 2015 e’ stata la piu’ alta dal 2003 con punte di 454,8 millimetri di Agrigento, contro i 213,7 del 2003 e i 142,3 del 2008.
Addirittura più’ che quadruplicata la pioggia nel Catanese rispetto al 2004 quando erano caduti solo 129,8 millimetri contro i 562 di quest’anno.
I frutteti di essenze tropicali si stanno estendendo in tutta la Sicilia radicandosi nei paesi etnei e perfino nell’agrigentino. Produzioni di frutta eccellente che nulla hanno da invidiare all’originale del sud est asiatico o del centro e sud America e che costano anche il 75% in meno di quella che si trova nei mercati della grande distribuzione. Avocado, manghi, annona, feijoa, dai sapori esotici si trovano nelle bancarelle improvvisate lungo i tornati che salgono sull’Etna con prezzi che vanno dai 2 ai 3 euro al kg.
“Su tutta la zona etnea stanno nascendo piccoli appezzamenti coltivati a feijioa, annona, avocado, che sfuggono – dice Cinzia Zerbini della Coldiretti- per ora a statistiche ufficiali anche se alcuni produttori sono nostri associati. I frutti di queste piccole produzioni sparse in Sicilia si ritrovano in mercati locali, in bancarelle spesso improvvisate dagli stessi coltivatori, e i prezzi sono decisamente bassi: un kg di avocado o di annona viene venduto a due euro. Uno di feijoa a 2,50 euro. I frutti, inoltre, sono freschissimi e a chilometro zero”.