Sono diverse le misure di risparmio che il governo regionale, guidato da Rosario Crocetta, vorrebbe introdurre nella prossima legge Finanziaria, che dovrebbe essere varata entro Aprile. Si comincia dai tagli ai regionali. Il progetto più volte annunciato da Crocetta prevede la riduzione delle indennità extra ai funzionari (i premi di rendimento e gli straordinari) e ai dirigenti. Questi ultimi verrebbero ridotti di circa 800 e verrebbe risparmiata l’indennità di posizione. Previsto il prolungamento del blocco del rinnovo del contratto di categoria. Il piano di Crocetta prevede la riduzione dei permessi sindacali e il taglio dei permessi extra oggi concessi ai funzionari. Prevista nel progetto da inserire in Finanziaria anche la mobilità obbligatoria entro 50 km dal luogo di residenza, la cancellazione della clausola di salvaguardia che impone di mantenere intatto lo stipendio dei dirigenti che perdono l’incarico. I forestali perderanno le indennità extra. L’applicazione dei requisiti in vigore prima della riforma Fornero dovrebbe consentire almeno 2.400 prepensionamenti fra i regionali e 6 mila fra i forestali. Ma è in cantiere anche una riforma delle pensioni che dovrebbe equiparare il sistema di calcolo regionale a quello nazionale: i regionali assunti prima del 1986 perderebbero il più vantaggioso sistema retributivo e tutti passerebbero al contributivo.
Poi si cercherà di tagliare partecipate ed enti inutili. Delle oltre trenta partecipate attuali, solo dieci dovrebbero restare in vita: Irfìs, Parco scientifico e tecnologico, Mercati agroalimentari, Terme di Sciacca e Acireale, Seus 118, Sicilia e Servizi, Sas, Ast e Siciliacque. Dovrebbe restare anche Riscossione Sicilia ma Baccei vorrebbe portarla alla chiusura trasferendo le competenze a Equita- lia (Crocetta non è d’accordo). I compensi agli amministratori scenderanno da un massimo di 50 mila euro annui a 40 mila. Dovrebbero essere soppressi gli Istituti autonomi case popolari.
Il tutto si accompagna ad un elenco di riforme per ottenere credito dal governo nazionale, preparato dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. E’ previsto solo il mantenimento in vita di solo 11 società partecipate rispetto alle 33 attuali.
Novità anche per l’Assessorato all’Agricoltura, che prevede l’accorpamento di condotte agrarie, Soat dell’assessorato e Sopat dell’Ente sviluppo agricolo. Tre strutture che fanno (quasi) la stessa cosa. In Sicilia esistono poco meno di 60 condotte agrarie, altrettante Soat e una quarantina di Sopat (strutture che offrono assistenza agli agricoltori). In più esistono 9 Ispettorati agrari e altrettante Ripartizioni faunistico venatorie. Entro qualche mese tutti questi uffici doppioni verranno accorpati. Il progetto parla di «drastica riduzione degli uffici periferici dell’assessorato partendo dalla chiusura di quelli non più funzionali, trasferimento degli altri in locali demaniali e riduzione del 20% del costo degli affitti rimanenti». Oggi una delle principali voci di spesa sono gli undici consorzi di bonifica.Si proverà a portare a termine la riforma – approvata nella Finanziaria del gennaio 2014 – che prevede la loro riduzione a 2 col taglio dei dirigenti (oggi 3 per ogni struttura) e la limitazione della capacità di bandire appalti (molti dei quali hanno visto lievitare i costi con varianti su cui l’assessorato ha dei dubbi). Il piano, cioè i decreti attuativi, per ora è arenato in commissione Attività produttive all’Ars. I consorzi costano ancora 53 milioni all’anno con cui vengono pagati essenzialmente i 1.200 dipendenti di ruolo e i mille precari. Il problema è che queste strutture che riforniscono d’acqua gli agricoltori non riescono a incassare i canoni: c’è una percentuale di evasione del 60/70%.
Be First to Comment