Caos più totale, illegittimità accertate ai danni dei cittadini, danni erariali senza precedenti, continui disagi al territorio, ma soprattutto una pessima gestione della raccolta rifiuti. Questa la tormentata vicenda che riguarda gli Ato in Sicilia ed in particolare quello di Enna. A denunciare il tutto sono i deputati Cinquestelle, in testa la parlamentare Angela Foti, che sottolineano il profondo disorientamento e la diffidenza esistente tra le istituzioni, i cittadini e gli operatori del settore: “Il governo regionale istituisca con urgenza una Commissione di inchiesta che faccia definitivamente chiarezza sulla gestione rifiuti nella provincia di Enna, dalla costituzione delle Ato fino ad oggi”. Il Movimento ha presentato una mozione a seguito della relazione prodotta da numerosissime associazioni e comitati di cittadini, diciotto per l’esattezza, mai presa in considerazione dal governo; lo impegna, quindi, a procedere fattivamente sulla questione.
La denuncia è avvalorata dalle dichiarazioni, fatte nei giorni scorsi in commissione Ambiente e territorio, dal sindaco di Regalbuto(En), Francesco Bivona, vice presidente della Srr di Enna, che afferma: “La situazione nella nostra provincia è letteralmente drammatica: debiti esorbitanti e numero di unità tra personale e amministrativi del tutto sproporzionato, si tratta di più di 520 unità che hanno anche beneficiato, proprio negli ultimi mesi di vita degli Ato, di avanzamenti di livello”.
“Ovviamente – conclude Foti – a causa del comportamento omissivo e l’incapacità di gestione, l’Ato è in perdita. Alcuni numeri dimostrano come in questi anni si è continuato a procurare agli Enti locali della provincia di Enna un danno erariale senza precedenti, che le comunità dovranno pagare nei prossimi anni, in termini di maggiore fiscalità locale ed in termini di minori servizi. Danno non quantificato esattamente, in quanto è dal 2008 che non vengono approvati i bilanci di EnnaEuno spa; si parla di cifre intorno ai 50 milioni di euro; voci di corridoio parlano di una cifra, addirittura, pari a più del doppio”.
Il caso
Nel mese di Gennaio, alla gran parte dei cittadini dell’ennese sono state recapitate nuove bollette relative alla TIA 2007, insieme a una nota di credito che annullava la bolletta precedente emessa nel 2008 e con la quale si stornava l’Iva; già la bolletta precedente era stata oggetto di impugnazione da parte dei cittadini, assistiti dai comitati cittadini, tramite un’associazione di consumatori, davanti prima al Tar e poi al Cga. Quest’ultimo decretava l’illegittimità della tariffa approvata dai sindaci riuniti presso l’Ato, l’illegittimità dell’affidamento del servizio in house e l’illegittimità dell’affidamento a Serit Sicilia spa per la riscossione. Contestualmente, venivano presentati migliaia di ricorsi davanti al giudice tributario, aventi ad oggetto le bollette e le cartelle esattoriali contenenti la tassa rifiuti 2006/2007: tutti i ricorsi hanno avuto esito favorevole per i cittadini e l’Ato veniva condannato alle spese legali.
Proprio l’invio della seconda bolletta TIA – afferma la deputata Cinquestelle Angela Foti – ha ingenerato sgomento e indignazione in tutti i cittadini ennesi, nelle associazioni e nei comitati che da anni si occupano della questione, i quali lamentano l’illegittimità della nuova bolletta e della nota di credito allegata sotto diversi aspetti. La nuova bolletta, infatti, appare illegittima per: “Violazione e falsa applicazione dell’art. 2948 c.c. e delle norme relative alla Prescrizione”; per “Assenza di tempestività della Tariffa”; per “Incompetenza funzionale del soggetto che ha determinato la Tariffa”; per “Violazione del Principio del ne bis in idem”; per “Violazione di Legge nella cessione del credito alla società andreani Tributi s.r.l.”; per “Inesigibilità del presunto credito”; inoltre la nota di credito appare in contrasto con l’art. 26c. 3 del DPR 633/72 (decreto Iva).
La relazione
La “Relazione sulla Gestione dei Rifiuti in Provincia di Enna”, è stata inviata: al Presidente della Regione, all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, all’Assessorato Reg. dell’Economia, al Dirigente Generale Dipartimento Reg. Acqua e Rifiuti, al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ai Capigruppo parlamentari ARS, alla Procura Regione Siciliana della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna.
Mittenti: Coord. Prov. Comitati Cittadini Ennesi, Mondoperaio, Assoc. ADOC Prov. di Enna, CNA Pensionati, Assoc. Adiconsum di Enna, MEG Provincia di Enna, Comitato Cittadino di Agira, Comitato Cittadino di Aidone, Comitato Cittadino di Barrafranca, Comitato Cittadino Calascibetta, Comitato Cittadino di Catenanuova, Comitato Cittadino di Cerami, Comitato Cittadino di Enna, Comitato Cittadino di Leonforte, Comitato Cittadina di Piazza Armerina, Comitato Cittadino di Regalbuto, Comitato Cittadino di Troina, Comitato Cittadino di Valguarnera;
In tale Relazione si analizza la critica situazione in cui versa la Provincia di Enna e che sta conducendo verso una vera e propria “ spaccatura netta tra il cittadino-utente e la società-servizio-rappresentanti istituzionali” anche in considerazione del fatto in questi anni si è continuato a procurare agli Enti Locali della Provincia di Enna un danno erariale senza precedenti, che le comunità dovranno pagare nei prossimi anni, in termini di maggiore fiscalità locale ed in termini di minori servizi. “Nella Relazione era presente una richiesta di istituzione di una Commissione di Inchiesta a cui noi aderiamo conferendo ad essa voce istituzionale” concludono i deputati del Movimento 5 Stelle.