Sicilia, manca un miliardo e mezzo per chiudere il bilancio. Ieri pomeriggio la giunta Crocetta, con soli sette assessori presenti oltre al presidente, ha iniziato l’esame del bilancio predisposto dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. Più una formalità, che altro, perchè la Sicilia non può chiudere il bilancio: manca infatti un miliardo e mezzo di euro. Lunedì a Roma ci sarà un altro vertice con i tecnici del governo per capire se Roma darà una mano o meno, e la Giunta pertanto è stata aggiornata a martedì. Baccei si porta avanti con il lavoro, e ha predisposto un bilancio con le sole spese obbligatore, non ci sono soldi per i forestali, i consorzi di bonifica, gli enti locali, le partecipate. Le poche risorse disponibili vengono utilizzate per il cofinanziamento dei fondi europei. In questo momento, senza l’aiuto da Roma, la Sicilia può contare solo sulle proprie entrate, 11 miliardo di euro, comprese le addizionali Irpef e Irap che erano state aumentate per rientrare dal deficit della sanità regionale, e che ora non sono state ridotte perché la Sicilia deve allo Stato due miliardi anticipati per il pagamento dei debiti con le imprese private. In Sicilia le entrate pro capite sono 2090 euro, ed è la Regione che minori entrate tra quelle a Statuto speciale. La spesa pro capite è invece di 3220 euro. Per fare un esempio, la Valle d’Aosta incassa 9720 e spende 9040. Ogni anno la Sicilia versa allo Stato 1,3 miliardi di euro di gettito fiscale. Fa meglio solo la Lombardia: 1,7 miliardi di euro.
Oggi intanto tornano a lavorare i 24.000 forestali siciliani, fino al 31 Dicembre. Saranno pagati con 80 milioni ottenuti dalla Regione tramite una delibera del Cipe.