In Sicilia meno di un’abitazione su tre è vuota (923.360 case non abitate, 5° posto in Italia), con una concentrazione maggiore nelle province di Ragusa e Agrigento. È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che propone di sostenere il mercato locativo valorizzando gli immobili vuoti.
Ragusa è la provincia siciliana con più case vuote (1° posto regionale con il 41,69% e 84.793 immobili non occupati), seguita da Agrigento (2° posto con il 41,50% e 121.350 abitazioni vuote) e Caltanissetta (3° posto con il 37,39% e 62.519 case vuote). Molte le abitazioni non occupate anche in provincia di Enna (4° posto regionale con il 35,64% e 38.511 case vuote), Trapani (5° posto con il 35,44% e 93.096 case vuote) e Messina (6° posto con il 32,84% e 132.895 case vuote). Seguono Palermo (7° posto regionale con il 29,64% e 197.618 case vuote), Siracusa (8° posto con il 28,52% e 61.820 case vuote) e Catania (9° posto con il 24,06% e 130.758 case vuote).
Se guardiamo alle grandi città, la Sicilia è una delle regioni più rappresentate per case vuote, insieme all’Emilia Romagna e alla Puglia. A Catania si concentrano 28.567 abitazioni vuote (3° posto nazionale e 1° posto regionale con il 19,73%). Percentuali più basse a Messina (5° posto nazionale e 2° regionale con il 15,82% e 18.429 case vuote) e Palermo (7° posto nazionale con il 14,33% e 40.946 immobili non occupati. In Emilia Romagna spiccano Ravenna (1° posto nazionale con il 28,37%), Modena (4° posto con il 17.9%) e Parma (8° posto con il 14,3%) e in Puglia Taranto (9° posto con il 13,6%) e Bari (10° posto con il 12,9%). Fra le prime dieci città ci sono anche Reggio Calabria (2° posto regionale con il 27,3%) e Brescia (6° posto con il 14,7%). Il livello massimo di occupazione degli immobili si raggiunge ancora una volta nei centri metropolitani come Milano (terzultima con il 5,8% e 37.073 case), Napoli (penultima con il 3,9%) e Firenze (ultima con il 3%).
“Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare”.
In Italia sono oltre 7 milioni e 38 mila le case non occupate (22,5% del totale) con una concentrazione maggiore in regioni del Sud come Calabria (2° posto nazionale con il 38,7% e 481.741 case), Molise (3° con il 36,9% e 73.524 case) e Abruzzo (4° con il 32,7% e 250.038) per effetto dell’emigrazione. Il trend è sviluppato anche in Valle d’Aosta (1° posto in Italia con il 50% per 58.731 immobili) e Trentino Alto Adige (9° con il 27,2% e 156.771) dove abbondano le case di villeggiatura.
Fra le province con più case sfitte, equamente suddivise tra Nord e Sud, spiccano Olbia-Tempio, dove se ne contano oltre la metà (52,88%, più del doppio della media nazionale, e 71.614 abitazioni), Aosta (2° posto con il 50%) e Sondrio (3° posto con il 49,7%). Ci si avvicina alla piena occupazione, invece, in piazze popolose come Firenze (terzultima in Italia con il 10,1%), Monza-Brianza (penultima con il 9,5%) e Milano (ultima con il 6,1% e 87.613 case vuote).
Comments are closed.